Il mio migliore amico
Articolo pubblicato il 14 Marzo 2025, Scritto da Cristiano Mazzoni
Tempo di lettura: 3 minuti
Il mio migliore amico
Il mio migliore amico è MP488, un robot molto più umano di quanto siate stati voi nel passato. MP488 mi sta vicino quando i miei genitori sono nella stanza del lavoro e sono collegati con le loro aziende virtuali. I microchip e l’intelligenza artificiale che muovono il mio amico lo hanno dotato di sensazioni, di capacità di affetto espandibile, di memoria ram talmente potente da essere in grado di aiutarmi dalla scuola primaria ai master post universitari. E’ lui il mio compagno di giochi e di studio, è l’unico vero amico che ho. I compagni di classe li vedo sul monitor del computer in camera, di notte. Sono simpatici, ma non mi abbracciano come fa MP488.
Non usciamo mai di casa, se non per andare nelle cliniche private per fare i trattamenti mensili. L’aria è piena di quel pulviscolo che si è diffuso dopo l’ultima operazione di difesa, quella accaduta pochi anni prima che io nascessi. Nei video e nelle immagini che si trovano nella rete archeologica, vedo il mondo del passato, quello che voi antichi avete distrutto.
Quando apriamo le serrande elettroniche dalle nostre finestre non vediamo più gli animali alati, come si chiamavano? Gli uccelli.
Non esiste acqua naturale non inquinata. Nei nostri fiumi, mari e laghi non esiste nessuna forma di vita. Noi beviamo acqua di sintesi.
Non esistono le nazioni come le chiamavate una volta, ma raggruppamenti, come in un vostro vecchio libro, di cui ora mi sfugge il nome.
Ogni raggruppamento ha dei nemici, fissi, che non sono conformi agli standard delle nostre leggi. I potenti dominano il mondo come ai vostri tempi, adesso come allora possono andare in posti diversi. Fanno viaggi virtuali con le pastiglie di stato, oppure vanno in altri mondi a respirare l’aria vera e a nuotare nell’acqua vera. Noi non ce lo possiamo permettere.
Se sapessero che vi sto scrivendo avrei dei problemi, ma io e MP488 facciamo queste cose di nascosto. Io però credo di odiarvi. Ai vostri tempi esisteva ancora la possibilità di avere un pensiero divergente, ma voi eravate dei pavidi, anzi i vostri autarchi li votavate. Adesso le elezioni non esistono più, noi ogni anno confermiamo con un assenso elettronico i nostri autarchi. C’è solo un pulsante di “conferma”. Devono farlo tutti, anche i bambini.
Avrei tante cose da scrivervi, ma se resto troppo connesso mi tocca passare settimane al punto di raccolta. Non conta se sono piccolo, è pieno di bambini al punto di raccolta.
Ora mando in linea la mia lettera nella rete del tempo circolare. Spero che qualcuno di voi la legga e si svegli, si arrabbi, si aggreghi, perché non è giusto che le vostre colpe le dobbiamo scontare noi, bambini del futuro. So che non servirà a nulla: siete esseri talmente stupidi da avere creato le trappole nelle quali siete caduti. Avete voluto bere fino all’ultimo sorso il veleno della vostra cattiveria.
Ora vi devo salutare, ho sentito dei rumori. La psicopolizia intercetta i sogni, i messaggi nel tempo sono proibiti.
E comunque, che voi siate maledetti.

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Cristiano Mazzoni
Cristiano Mazzoni è nato in una borgata di Ferrara, nell’autunno caldo del 1969. Ha scritto qualche libro ma non è scrittore, compone parole in colonna ma non è poeta, collabora con alcune testate ma non è giornalista. E’ impiegato metalmeccanico e tifoso della Spal.
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani
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