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IL CINETRUMPANETTONE

Articolo pubblicato il 18 Marzo 2025, Scritto da Stefano Agnelli

Tempo di lettura: 2 minuti


IL CineTrumPanettone

Dopo la lista di parole vietate, bandite dai siti e dai documenti ufficiali della Pubblica Amministrazione e delle Università americane, Donald Trump è già al lavoro, assieme al fido Elon Musk, per epurare anche il mondo del Cinema. Ecco in anteprima la lista dei ritocchi previsti per le pellicole sin qui esaminate.

  • Il film Qualcuno volò sul nido del cuculo (1975), poiché contiene nel titolo italiano un’innominabile parte del corpo, nella nostra penisola sarà ribattezzato: Qualcuno volò sul nido del cucù, e ambientato in Svizzera.
  • Il titolo del film Biancaneve e i sette nani (1937), contenente un esplicito riferimento alla cocaina, sarà modificato in Biancaneve e le sette nari, rafforzandone poi il contenuto con la proiezione aggiuntiva, dopo i titoli di coda, del documentario di Elon Musk: Ketamina is my Gasoline.
  • Il film di Luchino Visconti, Rocco e i suoi fratelli (1960), considerato l’argomento tabù dell’emigrazione, sarà interamente rigirato in un hotel a Las Vegas, con un plot più moderno ed il nuovo titolo di: Rocco e le sue sorelle, interpretato dall’omonimo pornoattore italiano.
  • Il film di Nanni Loy: Vado, sistemo l’America e torno (1974), poiché considerato lesivo dell’immagine del paese, sarà rigirato negli Emirati Arabi, senza partecipazione europea, dallo stesso Donald Trump, con il titolo di: Vado, sistemo l’Ucraina e torno (con qualche migliaia di tonnellate in terre rare).
  • Tutti i Cartoons di Paperino (Donald Duck), vista la pericolosa assonanza con il nuovo presidente – nonché l’ambigua presenza dei tre nipotini, di padre e madre ignoti – saranno sostituiti dai filmini amatoriali in Super8 di Elon Musk, che mostrano le peripezie da bambini, dei suoi due figli segreti: C1-P8 e D-3BO. A questo proposito, l’intera saga, che li vede coinvolti da adulti, cambierà nome, da Star Wars a SpaceX, ed avrà un finale diverso: le astronavi dell’Impero esploderanno tutte in volo nei cieli del Texas.
  • Il film Easy Rider (1969), manifesto della propaganda pacifista e sovversiva degli anni Sessanta, verrà proiettato ripetendo in un Loop continuo, della durata di 8 ore, soltanto il finale, rigirato per l’occasione in modo quasi fedele all’originale, con un membro dei Proud Boys che ammazza a fucilate i due Bikers dal suo Pick Up, rigorosamente americano (su quelli esteri, si sa, ci sono oramai troppi dazi di reazione).
  • Infine, anche la scena finale di Avengers: Endgame (2019), verrà riscritta. Il guanto con le gemme dell’infinito, sarà sottratto a Thanos da un nuovo supereroe: Iron Trumpet – grazie ad uno dei suoi discorsi da trombone a tiro sfiatato – che poi, schioccando le dita e pronumciando le parole: “America First”, farà riapparire soltanto i veri Americani. Si ritroverà così, suo malgrado, circondato da migliaia e migliaia di Pellirossa inca…ti e farà la fine del generale Custer a Little Big Horn, indomabile scalpo compreso.

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Stefano Agnelli

Stefano Agnelli è laureato in Storia Contemporanea, ed insegna materie letterarie negli Istituti di Istruzione Secondaria. Ha pubblicato due raccolte di poesie: “La stagione del sonno fecondo”, Corbo Editore, Ferrara, 2007 e “Turno di notte”, Albatros, Roma, 2011. Ha collaborato con il sito internet Spigolature. Spigoli & Culture, e collabora con la rivista online: Il giornale di Rodafà. Rivista di liturgia del quotidiano.

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Dopo la lista di parole vietate, bandite dai siti e dai documenti ufficiali della Pubblica Amministrazione e delle Università americane, Donald Trump è già al lavoro, assieme al fido Elon Musk, per epurare anche il mondo del Cinema. Ecco in anteprima la lista dei ritocchi previsti per le pellicole sin qui esaminate.

  • Il film Qualcuno volò sul nido del cuculo (1975), poiché contiene nel titolo italiano un’innominabile parte del corpo, nella nostra penisola sarà ribattezzato: Qualcuno volò sul nido del cucù, e ambientato in Svizzera.
  • Il titolo del film Biancaneve e i sette nani (1937), contenente un esplicito riferimento alla cocaina, sarà modificato in Biancaneve e le sette nari, rafforzandone poi il contenuto con la proiezione aggiuntiva, dopo i titoli di coda, del documentario di Elon Musk: Ketamina is my Gasoline.
  • Il film di Luchino Visconti, Rocco e i suoi fratelli (1960), considerato l’argomento tabù dell’emigrazione, sarà interamente rigirato in un hotel a Las Vegas, con un plot più moderno ed il nuovo titolo di: Rocco e le sue sorelle, interpretato dall’omonimo pornoattore italiano.
  • Il film di Nanni Loy: Vado, sistemo l’America e torno (1974), poiché considerato lesivo dell’immagine del paese, sarà rigirato negli Emirati Arabi, senza partecipazione europea, dallo stesso Donald Trump, con il titolo di: Vado, sistemo l’Ucraina e torno (con qualche migliaia di tonnellate in terre rare).
  • Tutti i Cartoons di Paperino (Donald Duck), vista la pericolosa assonanza con il nuovo presidente – nonché l’ambigua presenza dei tre nipotini, di padre e madre ignoti – saranno sostituiti dai filmini amatoriali in Super8 di Elon Musk, che mostrano le peripezie da bambini, dei suoi due figli segreti: C1-P8 e D-3BO. A questo proposito, l’intera saga, che li vede coinvolti da adulti, cambierà nome, da Star Wars a SpaceX, ed avrà un finale diverso: le astronavi dell’Impero esploderanno tutte in volo nei cieli del Texas.
  • Il film Easy Rider (1969), manifesto della propaganda pacifista e sovversiva degli anni Sessanta, verrà proiettato ripetendo in un Loop continuo, della durata di 8 ore, soltanto il finale, rigirato per l’occasione in modo quasi fedele all’originale, con un membro dei Proud Boys che ammazza a fucilate i due Bikers dal suo Pick Up, rigorosamente americano (su quelli esteri, si sa, ci sono oramai troppi dazi di reazione).
  • Infine, anche la scena finale di Avengers: Endgame (2019), verrà riscritta. Il guanto con le gemme dell’infinito, sarà sottratto a Thanos da un nuovo supereroe: Iron Trumpet – grazie ad uno dei suoi discorsi da trombone a tiro sfiatato – che poi, schioccando le dita e pronumciando le parole: “America First”, farà riapparire soltanto i veri Americani. Si ritroverà così, suo malgrado, circondato da migliaia e migliaia di Pellirossa inca…ti e farà la fine del generale Custer a Little Big Horn, indomabile scalpo compreso.

That’s All Folks!

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani