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Guerra: armiamoci e partite?  Partite voi, io preferisco di no

Ursula Von Der Leyen, presidente della Commissione Europea, dichiara: “La minaccia di guerra potrebbe non essere imminente, ma non è impossibile. I rischi di una guerra non dovrebbero essere esagerati, ma dovrebbero essere preparati. E tutto ciò inizia con l’urgente necessità di ricostruire, rifornire e modernizzare le forze armate degli Stati membri. Così facendo, l’Europa dovrebbe sforzarsi di sviluppare e produrre la prossima generazione di capacità operative vincenti. E per garantire che disponga della quantità sufficiente di materiale e della superiorità tecnologica di cui potremmo aver bisogno in futuro. Ciò significa potenziare la nostra capacità industriale della difesa nei prossimi cinque anni”.

Il presidente della Francia Emmanuel Macron dichiara “faremo tutto quello che è necessario per impedire che la Russia vinca la guerra” e aggiunge: “Non c’è consenso al momento sulla possibilità di inviare in maniera ufficiale truppe di terra. Ma in termini di opzioni sul campo, non possiamo escludere niente”.

Thierry Breton, commissario europeo per il mercato interno, dice: “Il Recovery Fund è stato specificamente costruito per tre principali azioni: la transizione verde, la transizione digitale e la resilienza. Intervenire puntualmente per sostenere progetti industriali che vanno verso la resilienza, compresa la difesa, fa parte di questo terzo pilastro”. “Resilienza” un tempo era una parola affascinante, adesso è stata talmente stuprata da diventare un vocabolo odioso.

Questi sono alcuni dei più accreditati statisti o alti funzionari contemporanei, annoverati peraltro tra le file dei “moderati”. Essi stessi si presentano in questo modo all’opinione pubblica, quando vogliono essere votati per arginare i populisti e gli estremisti. Non erano mica ubriachi quando hanno pronunciato queste frasi. Il che è un’aggravante, perché una sbronza si perdona anche a uno statista, una lucida follia è imperdonabile.

Questi “statisti” mostrano di stare ignorando totalmente l’avvertimento che il pianeta Terra ha dato alla specie umana con la pandemia da Covid-19: se vai avanti così, con questo modello di sviluppo globalizzato che globalizza anzitutto i disastri economici, ambientali e sanitari, rischi di danneggiarmi e danneggiarti in modo da non poter più vivere qui. Almeno tu, specie umana. Si dice che l’uomo, nonostante la storia, non impara dai propri errori. Non impara nemmeno dalla cronaca, perché la pandemia è ancora cronaca recente ed è già stata messa tra parentesi, come la crisi finanziaria del 2008: incidenti di percorso lungo la strada dello sviluppo illimitato. Ma sviluppo di che cosa?

La top ten mondiale di chi investe in armamenti:

  • Vanguard $92bn
  • State Street $68bn
  • BlackRock $67bn
  • Capital Group $55bn
  • Bank of America $45bn
  • JPMorgan Chase $33bn
  • Citigroup $28bn
  • Wellington Management $27bn
  • Wells Fargo $25bn
  • Morgan Stanley $24bn

La top ten europea di chi investe in armamenti:

  • BNP Paribas , Francia,  $14 mld
  • Deutsche Bank, Germania, $13 mld
  • Crédit Agricole, Francia $10 mld
  • Société Général, Francia, $7 mld
  • UBS, Svizzera, $7 mld
  • Barclays, UK, $6 mld
  • Groupe BPCE, Francia, $6 mld
  • Legal & General, UK, $5 mld
  • Santander, Spagna, $5 mld
  • Banco Bilbao Vizcaya Argentaria – BBVA, Spagna,  $5 mld

(Fonte: leggi qui)

Noi occidentali ricchi e satolli – chi più, chi meno – siamo un’avanguardia della decadenza (che sinistra assonanza con il brand del principale investitore in armi del pianeta). Facciamo vedere in anticipo quello che il genere umano diventa quando sta troppo tempo in pace e quando ha la pancia troppo piena. Quindi prima o poi, se non ci estinguiamo prima, arriveranno lì anche il continente africano e i territori più poveri dell’Asia, che vogliono avere il sacrosanto diritto di inquinare e depredare anche pro bono loro – ma il primo bene sarà sempre delle grandi corporation, le organizzazioni più potenti del mondo, più degli stati sovrani. Questa è la strada tracciata dalle illuminate democrazie e dalle torve autocrazie, accomunate dall’idolatria del denaro e delle merci. Le prime iniziano armando le mani altrui – stupri massacri stragi sì, purché fuori dal cortile di casa mia – per non far mostra di sporcarsi le proprie; le seconde questo problema non se lo pongono nemmeno. Adesso però alle prime cominciano a prudere le mani, perchè le più potenti lobbies del mondo (vedi sopra), che hanno pagato anche le costose campagne elettorali dei loro governanti, non si accontentano di profitti enormi: pretendono profitti illimitati. La cosa beffarda è che questi enormi padroni del vapore pagano i funzionari pubblici per andare al governo a rappresentare i loro interessi, e poi eleggono domicilio fiscale in luoghi-non-luoghi che permettano loro di pagare il minimo di tasse possibili. Così gli Stati sono governati da persone che sono poco più di loro emissari, e quegli stessi Stati non hanno le risorse fiscali per finanziare sanità e previdenza per i loro cittadini. Anche questo restituisce la misura dello spessore di certa politica contemporanea.

Tanto se la Terra diventa invivibile si va sulla Luna. Sulla Luna o su altri satelliti o pianeti: si vedrà, grazie al genio folle – riservato a pochi riccastri – di Elon Musk. I pionieri della nuova frontiera appaiono destinati comunque a portare profitti, sfruttamento, religione del denaro, guerra e morte ovunque mettano piede nella Galassia. E’ solo questione di tempo. La fantascienza non ha più senso, perchè la realtà la supera in potenziale distopico. E’ come la satira in Italia, diventata impossibile perchè la realtà è già una caricatura.

Ormai solo una piccola parte delle guerre richiede la partecipazione attiva su terra dei soldati in carne e ossa, essendo il grosso combattuto dall’aria. Sarebbe spettacolare che le forze armate si trasformassero in un gigantesco scrivano renitente e si rifiutassero di combattere guerre per conto di “statisti” che le dichiarano ma non le fanno mai.

Sfortunatamente, è impossibile che accada. L’unica forma di renitenza possibile diventa quindi personale. Quello che ti tirano contro usalo a tuo favore, come si fa nelle arti marziali. Immergiti nel mito individualista thatcheriano: la società non esiste, esistono gli individui. Ottimo. Quindi, se ti chiedono di andare in guerra per la tua “nazione”, per il tuo “paese”, fai come Bartleby, lo scrivano del racconto di Melville: digli “preferirei di no” e scappa. Scappa dove non ti prendono, o almeno provaci. Immagina che non ci siano patrie, e che non ci sia religione, niente per cui uccidere o morire…  Non servirà a nulla, ma almeno non ti pentirai di essere nato umano.

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Nicola Cavallini

E’ avvocato, ma ha fatto il bancario per avere uno stipendio. Fa il sindacalista per colpa di Lama, Trentin e Berlinguer. Scrive romanzi sui rapporti umani per vedere se dal letame nascono i fiori.

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