Salvini e Bonaccini progettano Grandi Opere Stradali in Emilia Romagna: colate di cemento devastanti, buchi neri per i soldi pubblici, in un territorio già abbondantemente impermeabilizzato e fragile, come ci hanno insegnato i recenti disastri causati da frane, alluvioni.
Il ministro Salvini e il presidente Bonaccini si sono incontrati a fine anno, e si vedranno di nuovo tra dieci giorni, per avviare la fase operativa delle grandi opere stradali dell’Emilia Romagna: per i ferraresi significa prepararsi a pagare i pedaggi sulla Ferrara-mare e praticare il sogno inconfessato del collegamento diretto con l’autostrada del Brennero. In effetti, ministro e presidente condividono il medesimo delirio cementiero e asfaltatore, uno col Ponte sullo stretto e l’altro con le bretelle e i raddoppi autostradali.
La Rete Giustizia climatica di Ferrara sostiene e condivide con la Rete Regionale per l’emergenza climatica “Reca” il rifiuto della logica retrograda e pericolosa che asfalta la nostra regione con il falso mito della crescita infinita. Sono colate di cemento devastanti, buchi neri per i soldi pubblici, in un territorio già abbondantemente impermeabilizzato e fragile, come ci hanno insegnato i recenti disastri causati da frane, alluvioni.
È chiaro che nuove strade e autostrade non diluiranno il traffico ma lo attrarranno in un circuito vizioso che porta con sé inquinamento e maggiore incidentalità.
Bisogna investire molto di più nelle ferrovie e fermare tutti i progetti di nuove strade, bretelle e tangenziali. Questa è l’unica alternativa al burrone per la nostra impazzita locomotiva. Invece solo in minima parte i fondi pubblici vanno al potenziamento delle linee ferroviarie per il traffico merci e quello locale dei passeggeri: i pendolari useranno sempre più le automobili e i camion aumenteranno sempre di più. Invece Bonaccini chiede a Salvini di finanziare addirittura l’ampliamento dell’autodromo di Imola, ormai regolarmente allagato e coperto dal fango delle piene.
Alle proteste delle Reti ambientaliste si uniscono quelle dei cittadini di Imola, del consiglio comunale di Modena per la bretella della ceramica, dei paesi alpini affogati dal traffico di camion del Brennero, dei cittadini bolognesi contrari al raddoppio autostradale. Ognuno ha proposte alternative praticabili che continuano a non essere prese in considerazione.
Rete Giustizia climatica di Ferrara
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