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Dove sei comandante?
I miserabili, gli ultimi, gli oppressi,
ti stanno cercando,
dicono tu sia morto, ma non è vero.
Non si uccide la rivoluzione,
le gocce del tuo sangue
diverranno fiumi,
i fiumi sboccheranno in mare.
Lo sappiamo che ci sei,
hai solo cambiato corpo
l’utopia è immortale
il sogno non ha tempo,
I nemici del mondo sono ancora qui
non ci danno tregua
mandano soldati alla morte
e la morte per mano dei soldati.
Il tuo esercito ora sarebbero i disertori
i non conformi, i diversi,
tutti coloro che hanno fame,
d’amore, di vita, di cibo.
Tante brigate di donne
martiri della follia dell’uomo,
donne che si strappano il velo,
dall’Iran, a Cobane, in Palestina.
Dove sei comandante?
Il tuo spirito ribelle
deve piovere su di noi,
il tuo braccio libertario
deve essere il nostro.
Fino a sempre Comandante
fino alla fine
non possono vincere loro
il vermiglio dell’alba tingerà il cielo.

(Questa poesia è stata letta dall’autore durante Ultimo Rosso, il festival della poesia errante, a Ferrara, l’8 ottobre 2022) 

In copertina:  Il Cristo morto e le tre donne, il celebre dipinto di Andrea Mantegna (Wikimedia Commons)

Per leggere gli altri interventi di Cristiano Mazzoni, che lui chiama “sfoghi”, clicca sul suo nome su Gli spari sopra, la rubrica da lui curata.

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Cristiano Mazzoni

Cristiano Mazzoni è nato in una borgata di Ferrara, nell’autunno caldo del 1969. Ha scritto qualche libro ma non è scrittore, compone parole in colonna ma non è poeta, collabora con alcune testate ma non è giornalista. E’ impiegato metalmeccanico e tifoso della Spal.

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