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Germogli /
Trasformare il sangue in denaro

Articolo pubblicato il 20 Marzo 2025, Scritto da Franco Ferioli

Tempo di lettura: 1 minuto


 Trasformare il sangue in denaro.

Già 2550 anni fa Erodoto scriveva: “Solo un pazzo può preferire la guerra alla pace perchè in tempo di pace sono i figli a seppellire i padri, in tempo di guerra sono i padri a seppellire i figli. Eppure con le bugie si riesce a far credere ogni volta che c’è una ragione per la guerra.”.
(Gino Strada)
“‘Nessuna guerra ha l’onestà di confessare: io uccido per rubare.
Le guerre invocano sempre motivi nobili, uccidono in nome della pace, in nome di Dio, in nome della civiltà, in nome del progresso, in nome della democrazia, in nome della sicurezza.
Se tante menzogne non bastano, Se sorgono dubbi, ci sono i grandi media pronti a inventare nemici immaginari per giustificare la conversione del mondo in un grande manicomio e in un enorme mattatoio.
In Re Lear, Shakespeare aveva scritto che in questo mondo gli stolti conducono i ciechi e quattro secoli dopo, i padroni del mondo sono pazzi innamorati della morte che hanno trasformato il mondo in un luogo dove ogni minuto 10 bambini muoiono di fame o di malattie e ogni minuto 3milioni di dollari sono spesi per l’industria militare che fabbrica morte.
Le armi richiedono guerre e le guerre richiedono armi.”.
(Eduardo Galeano)
Dopo lettura sequenziale o inversa di Gino Strada e di Eduardo Galeano ci si chiede: per quanto tempo ancora? Fino a quando la pace sarà un ostaggio nelle mani di alchimisti dell’economia neoliberale della guerra che trasformano il sangue in denaro?
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Franco Ferioli

Ai lettori di Ferraraitalia va subito detto che mi chiamo, mi chiamano e rispondo in vari modi selezionabili o interscambiabili a piacimento o per necessità: Franco Ferioli Mirandola. In virtù ad una vecchia pratica anagrafica in uso negli anni Sessanta, ho altri due nomi in più e in forza ad una usanza della mia terra ho in più anche un nomignolo e un soprannome. Ma tranquilli: anche in questi casi sono sempre io con qualche io in più: Enk Frenki Franco Paolo Duilio Ferioli Mirandola. Ecco fatto, mi sono presentato. Ciao a tutti, questo sono io, quindi quanti io ci sono in me? tanti quanti i mondi dell’autore che trova spazio in questo spazio? Se nelle ultime tre righe dovessi descrivere come mi sento a essere quello che sono quando vivo, viaggio, scrivo o leggo…direi così, sempre senza smettere di esagerare: “Io sono questo eterno assente da sé stesso che procede sempre accanto al suo proprio cammino…e che reclama il diritto all’orgogliosa esaltazione di sé stesso”.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani