Skip to main content

Uno spettacolo dedicato al rapporto con il tempo, dove i protagonisti diventano piccoli, vecchi, giovani, lucidi, stralunati. È “Futuro anteriore”, una rappresentazione di forte impatto, rivelatrice e coinvolgente – a tratti comica e in eguale misura toccante e drammatica – quella messa in scena con la regia di Giulio Costa al teatro Ferrara Off e da qui partito per una tournée nazionale, dove protagonisti in scena e spettatori in sala guardano e vivono in modi tutti personali il rapporto con l’invecchiamento.
Che sia quello dei propri cari o quello che si prospetta a ciascuno di noi, il domani ha una certezza, che è quella della ridotta autonomia, della smemoratezza che si fa patologica, della fragilità che cerca di puntellarsi con certezze, esperienza, abitudini e affetti, mentre la gioventù resta a guardare tra lo sbigottito e l’incredulo, mescolando reazioni interventiste con atteggiamenti di resa esterrefatta.

Matilde Buzzoni e Antonio De Nitto in scena (foto Giacomo Brini per teatro Ferrara Off)

“Forse dimenticare è un buon modo per svanire piano piano – dice una delle giovani attrici in apertura dello spettacolo – vorrei lo sguardo acquoso degli anziani, vorrei che l’aria non fosse irrespirabile per fare delle passeggiate. Aria, aria fresca, aria calda, il venticello, il raggio di sole… Sono queste, in fondo, le cose davvero importanti?”. Una ricerca di sbocchi futuri che diventa anche una ricerca di altro: il senso ultimo della vita, la memoria, l’importanza dei legami, la storia che rende ciascuno di noi l’individuo che è, in relazione con gli altri. Ecco allora i ricordi della cera sui pavimenti, i centrini di pizzo, le stanze con il divano dove non ci si poteva sedere ma sul quale si mettevano le tagliatelle ad asciugare, la tv che negli anni è diventata sempre più grande e il volume sempre più forte, la proiezione di sé, l’idea di un traguardo da cui ci si potrà guardare indietro (“Da vecchia avrò fatto tutto, un figlio con i capelli rossi”).

“Futuro anteriore” (foto Giacomo Brini)

Lo spettacolo – come accade quasi sempre al teatro Ferrara Off – si completa con il momento di confronto e commento finale, a luci accese, quando attori e regista si siedono davanti alla platea, raccontando dettagli e retroscena della costruzione dell’opera e raffrontandosi con l’opinione di chi la messa in scena l’ha appena vista, vissuta, condivisa.
“L’idea di base – spiega il regista Giulio Costa – era quella di narrare l’invecchiamento visto dalla parte dei giovani. Io e Margherita – a parte il prologo – facevamo prove all’impronta e ancora c’è grande parte di improvvisazione, è una materia viva, che ha scavato dentro ciascuno di noi”. E sottolinea ciò che è saltato agli occhi anche a me: “A seconda della fase della vita in cui il pubblico si trova, l’argomento viene vissuto in maniera diversa. Più si è giovani, più il racconto della vecchiaia appare comico. Per chi si avvicina alla vecchiaia, o per chi comunque la tocca con mano sui propri cari, gli episodi vengono vissuti invece in maniera via via più drammatica”.

Antonio De Nitto (foto Giacomo Brini)

Insomma, come si legge sulla scheda descrittiva “Uno spettacolo sul futuro senza spade laser, alieni e tute spaziali, ma con girelli, apparecchi acustici” e tanti ricordi e certezze che si fanno evanescenti.
In una società dove la speranza di vita è più che raddoppiata, “Futuro anteriore” si propone come indagine collettiva sull’evoluzione di sé, dove un gruppo di giovani attori esplora in scena nuovi possibili scenari di invecchiamento, formulando strategie creative, anche solo esplorative e descrittive. E alla fine – come ha fatto notare Monica Pavani, presidente dell’associazione culturale Ferrara Off – la rappresentazione relativizza il tempo e rivela ciò che ovvio, ma che quasi sempre dimentichiamo: essere vecchi, essere giovani, stare bene, stare male non sono tratti distintivi o connotati di riconoscimento. Giovinezza, maturità e vecchiaia sono fasi che attraversiamo tutti e che ogni volta si vivono in maniera assoluta. Il mito dell’eterna giovinezza che domina la nostra società ci fa dimenticare – anche grazie a ritocchi più o meno virtuali –  che i bambini e i ragazzi tali non lo resteranno per sempre e che i vecchi, a loro volta, sono stati giovani davvero.

Bravi e convincenti in scena gli attori Matilde Buzzoni, Antonio De Nitto, Gloria Giacopini, Matilde Vigna, che interpretano e personalizzano in maniera sentita la drammaturgia firmata da Margherita Mauro per questa produzione Ferrara Off che ha avuto il sostegno del MiBAC e di Siae. La loro interpretazione getta un ponte tra generazioni, in cerca di un approdo di rispetto, tolleranza e comprensione.

Cover:” Futuro anteriore” in scena al teatro Ferrara Off (foto Giorgia Mazzotti)

sostieni periscopio

Sostieni periscopio!

tag:

Giorgia Mazzotti

Da sempre attenta al rapporto tra parola e immagine, è giornalista professionista. Laurea in Lettere e filosofia e Accademia di belle arti, è autrice di “Breviario della coppia” (Corraini, MN 1996), “Tazio Nuvolari. Luoghi e dimore” (Ogni Uomo è Tutti Gli Uomini, BO 2012) e del contributo su “La comunicazione, la stampa e l’editoria” in “Arte contemporanea a Ferrara” sull’attività espositiva di Palazzo dei Diamanti 1963-1993 (collana Studi Umanistici UniFe, Mimesis, MI 2017). Ha curato mostra e catalogo “Gian Pietro Testa, il giornalista che amava dipingere”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *



Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it