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Ferrara film corto festival

Ferrara film corto festival


Anche il secondo giorno del Ferrara Film Corto Festival ha riservato sorprese e curiosità. A dominare, i temi del post-covid e l’inquietudine per l’ambiente, oltre a tematiche sociali importanti, quali l’abuso minorile. La programmazione continua.

Abbiamo parlato dell’aperura di questo interessante Festival, oggi è il terzo giorno di proiezioni, con le ultime venticinque proposte in lizza per la vittoria finale. Molte le preposte da tutto il mondo.  Quarantaquattro le pellicole in concorso presentate sinora.

A voi, intanto, i corti proiettati durante la seconda giornata, il 26 ottobre.

SOUND OF WOOD (Italia, 9’ – “Ambiente è musica”) di Samuele Giacometti

Un percorso a ritroso che ha per protagonista il legno di risonanza di un abete rosso trasformato in un clavicembalo artigianale di elevata qualità acustica. Una storia di montagna, di cultura e tradizioni antiche che si mescolano con tecniche moderne.

MILLENNIAL (Italia, 4’ – “Buona la prima”) di Eleonora Corica

Storie, avventure, disavventure e disagi di persone nate tra i primi anni ’80 e la fine degli anni ’90. La mancanza della s plurale nel titolo suggerisce però subito una storia individuale: quella di Anna, di rientro da Londra, e la sua vita sedentaria, quasi immobile.

EMMA ELIZABETH · THE CATALYST (Spagna, 6’ – “Ambiente è musica”) di Andrei Zaitcev

Acqua che scorre, suoni e musica. Un viaggio quasi psichedelico.

CHAO CARBÒN (Cile, 24’ – “Ambiente è musica”) di Ladislao Palma Irarrázaval, Sebastian Fernandez Palumbo

Storia di un movimento socio-ambientale che lotta per la chiusura, entro il 2030, delle grandi centrali termoelettrica a carbone in Cile. Disegni animati e immagini reali s’intrecciamo in una storia infinita di ingiustizie e lotte quotidiane.

INCIPIENCE (Russia, 13’ – “Ambiente è musica”) di Yaroslav Bulavin

Un “art movie” sperimentale sulla creazione del mondo, della terra e dell’acqua, l’origine della vita. Girato senza il coinvolgimento di una troupe cinematografica o riprese combinate. Un viaggio delicato nel mondo fantastico della natura.

IL MAI NATO (Italia, 21’ – “Indieverso”) di Tania Innamorati, Gregory J. Rossi

Il racconto, attraverso la voce dei media e di alcuni testimoni, dell’epopea di Sarò Messina, il primo e unico bambino che si è rifiutato di nascere, barricandosi nell’utero materno per 18 anni come forma di protesta sociale e diventando un simbolo per le persone di tutto il Mondo. Un finto documentario per affrontare, in modo ironico, le storture della società contemporanea, ponendo un immenso dubbio esistenziale che molti di noi hanno avuto: “ha senso nascere in un mondo come questo?”.

RUTUNN’ (Italia, 14’ – “Ambiente è musica”) di Fabio Patrassi

Il corto mette in scena l’esistenza di Michele, sospesa tra delicato e malinconico ricordo e realtà. L’anziano torna dopo molti anni a Rotondella, il suo paese d’origine, ed entra nella vecchia casa dove rivive alcuni momenti felici con la moglie e il figlio, tra musiche d’altri tempi e l’orizzonte sconfinato concesso dalla terrazza di famiglia. La delicatezza va in scena.

THE DELAY (Italia, 14’ – “Indieverso”) di Mattia Napoli

Arturo è un bravo interprete, una persona solitaria, metodica e regolare. Da qualche tempo sta avendo problemi a svolgere il suo lavoro: è andato fuori sincrono. I suoni arrivano in ritardo rispetto a ciò che vede, una malattia degenerativa. Dopo aver perso il lavoro e aver provato inutilmente a eliminare ogni fonte sonora, Arturo, quasi per caso, inizia a osservare il mondo diversamente. Quello che appare come un assurdo handicap può diventare un’opportunità per osservare la realtà da un nuovo punto di vista. Perché la bellezza può essere ovunque, e, nei momenti più difficili, la creatività può aiutare.

NATURE DREAMS (Brasile, 25’ – “Ambiente è musica”) di Ale Amendola

Viaggio nei suoni della natura, colori e atmosfera di quasi enigmatica bellezza.

GLI ULTIMI DELLA TERRA (Italia, 10’ – “Ambiente è musica”) di Massimo Bertocci

Pietro raccoglie erbe medicali e vive isolato, su una montagna: custode di una tradizione antica, quella dei pastori e boscaioli, aiuta gli abitanti del luogo curando gli animali con infusi e scambiando con loro favori e prodotti. Ma con l’avvento del parco protetto molte di queste pratiche sono proibite e i luoghi della montagna vietati, così un giorno, per sfuggire a un carabiniere che vuole impedirgli di continuare a praticare le cure con le erbe, fugge e cade da una rupe … Si risveglia in una città vuota, senza trovare pace, dovrà dare un senso al tempo … Comincerà a prendersi cura degli ultimi…

FUMO (Italia, 15’ – “Indieverso”) di Andrea Rebuzzi

Massimo è un meccanico romano capace, rigoroso e onesto. Proprio la sua onestà lo porta a guadagnare il giusto, non chiede mai nulla di più, e non guadagna mai quanto sua moglie Agata vorrebbe. Agata che fuma sempre. Ingolfato dalle pressioni della consorte e succube della propria integrità un giorno incontra Carlo, un uomo che sembra dargli i giusti consigli per non mandare in fumo la sua vita. Fino a quando…

BRICIOLE (Libano, 16’ – “Buona la prima”) di Rebecca Marie Margot

Alfredo è un poliziotto, vive con i suoi tre figli e la moglie Donatella, in un piccolo appartamento. La famiglia è in attesa del quarto figlio. Il lavoro fatto di turni di notte e di sacrifici, l’arrivo del nuovo bebè e i piccoli e grandi problemi della vita lo stanno schiacciando. La risposta a una chiamata d’emergenza per una rapina a mano armata cambierà la sua visione della vita. E arriverà la danza, quella che fa bene al cuore.

THIS IS YOU (Italia, 18’ – “Ambiente è musica”) di Marco De Luca

Mentre il mondo è in stallo a causa del Covid-19, due ragazzi londinesi scoprono i sentimenti che provano l’uno per l’altro, ma le minacce e la violenza rischiano di porre fine alla loro relazione prima che possa iniziare.

RESPIRA (Italia, 11’ – “Ambiente è musica / Buona la prima”) di Mira Maria Simi

Anche qui ritorna il periodo buio del Covid, fatto di paure, angosce, drammi, morti e superstiti. Un inno all’aria, al respiro, alla vita che trova spazio.

LA GUERRA DI VALERIA (Italia, 20’ – “Indieverso”) di Francesco Alino Guerra

Una delicata parentesi d’amore giovanile, durante la Resistenza, quando era d’obbligo scegliere se schierarsi con il bene o con il male. Un corto in bianco e nero fatto di tenerezza e sentimenti contrastanti.

DALIA (Italia, 17’ – “Indieverso”) di Joe Juanne Piras

Sara, una bimba di sette anni, viene ritrovata nel bosco priva di sensi. È stata drogata e abusata. Canticchia sempre una canzone. È il caso più difficile che Dalia, psicologa infantile dalla vita tranquilla, abbia mai affrontato. La donna ha poco tempo per scavare nella mente della bambina e capire cosa sia successo, prima che accada nuovamente. Ma il destino sarà infame e terribile…

ECCE (Italia, 8’ – “Ambiente è musica”) di Margherita Premuroso

Un viaggio escheriano che attraversa la giornata qualunque di una donna che rivive ogni giorno lo stesso compito dal quale non riesce a districarsi. Presto ci si accorgerà che questa non è la storia di una sola donna ma di tante persone costrette a vivere lo stesso claustrofobico girone dantesco.

INTERMEZZO – HO SMESSO DI PORTARE LE MUTANDE, di Matteo Sambero, Pierpaolo Lombardi (Italia, 20′) ·

L’AVVERSARIO (Italia, 17’ – “Indieverso”) di Federico Russotto

Aureliano e Simone sembrano appartenere a due mondi diversi, diametralmente opposti. Parlano poco, la loro lingua comune è la scherma. Ad ogni affondo, ad ogni sfida, metteranno alla prova il loro talento e la loro lealtà.

AVEVI PROMESSO (Italia, 8’ – “Indieverso”) di Marco Renda

Un film sull’abuso minorile. Per esorcizzare un disagio Matteo si immagina un destino diverso. Ma sarà davvero solo un gioco? Perché a volte la fantasia livera dalle catene.

FRADI MIU (Italia, 20’ – “Indieverso”) di Simone Contu

Antonio è un pastore che vive nelle montagne della Sardegna con il suo gregge di capre. L’apparente tranquillità dei suoi giorni viene sconvolta quando ha finalmente la possibilità di vendicare il fratello, ucciso tanti anni prima davanti ai suoi occhi. Una fredda e calcolata vendetta basterà a sistemare tutto, a rimettere i puntini sulle i?

LA FINE DEL MONDO (Italia, 5’ – “Ambiente è musica”) di Stefano Cinti

Ancora Covid, la giornata di una persona che vive il confinamento in maniera alienante, passando da una frustrazione all’altra. Ma poi la riscoperta della bellezza del mondo come chiave per rivedere il nostro atteggiamento verso gli altri e la natura e ritrovare noi stessi.

POLVERE SUL TEVERE (Italia, 19’ – “Buona la prima”) di Carlo Facchini, Stefano Mattacchione

Franco, un quarantenne della periferia romana, lavora per Damocle, uno spietato boss di importanti giri di spaccio. Un giorno, durante uno scambio, perde tutto e l’unico modo che ha per sopravvivere è scoprire da chi è stato tradito.

LISTEN CLOSELY (Regno Unito, 9’ – “Ambiente è musica”) di George Hiraoka Cloke

Un poetico corto che celebra i suoni poetici della biodiversità di Taiwan. Un invito ad ascoltare la natura. Inno a lei.

Ferrara Film Corto Festival 2023 si svolge in quattro giornate (25-28 ottobre 2023), durante le quali avranno luogo le proiezioni dei 67 film ammessi in competizione (27 per “Ambiente è Musica”, 15 per “Buona la prima”, 25 per “Indieverso”), intermezzati da concerti, conferenze, spettacoli e proiezioni di opere video fuori concorso.

L’ingresso è a offerta libera. Lo spettacolo si svolge fra le 15,30 e le 22,30.

https://www.ferrarafilmcorto.it/programma2023

Immagine in evidenza Mattia Bricalli, Eugenio Squarcia, Matteo Sambero, Pierpaolo Lombardi, foto di Valerio Pazzi

Eugenio Squarcia e Mattia Bricalli, Direttori Artistici del FFCF, foto Valerio Pazzi

Ferrara film corto festival

Iscrivi il tuo film su ferrarafilmcorto.it

dal 23 al 26 ottobre 2024
Quattro giorni di eventi internazionali dedicati al cinema indipendente, alle opere prime, all’innovazione e ai corti a tematica ambientale.

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Simonetta Sandri

E’ nata a Ferrara e, dopo gli ultimi anni passati a Mosca, attualmente vive e lavora a Roma. Giornalista pubblicista dal 2016, ha conseguito il Master di Giornalismo presso l’Ecole Supérieure de Journalisme de Paris, frequentato il corso di giornalismo cinematografico della Scuola di Cinema Immagina di Firenze, curato da Giovanni Bogani, e il corso di sceneggiatura cinematografica della Scuola Holden di Torino, curato da Sara Benedetti. Ha collaborato con le riviste “BioEcoGeo”, “Mag O” della Scuola di Scrittura Omero di Roma, “Mosca Oggi” e con i siti eniday.com/eni.com; ha tradotto dal francese, per Curcio Editore, La “Bella e la Bestia”, nella versione originaria di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve. Appassionata di cinema e letteratura per l’infanzia, collabora anche con “Meer”. Ha fatto parte della giuria professionale e popolare di vari festival italiani di cortometraggi (Sedicicorto International Film Festival, Ferrara Film Corto Festival, Roma Film Corto Festival). Coltiva la passione per la fotografia, scoperta durante i numerosi viaggi. Da Algeria, Mali, Libia, Belgio, Francia e Russia, dove ha lavorato e vissuto, ha tratto ispirazione, così come oggi da Roma.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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