Federico Buffa al Teatro Nuovo: un incontro tra calcio e musica che diventa metafora della vita
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Federico Buffa al Teatro Nuovo;
un incontro tra calcio e musica che diventa metafora della vita
Una suggestione, un dettaglio: è da una piccola nota di un evento che Federico Buffa è partito per allestire l’epopea di un incontro tra “Amici fragili”, incastonato tra calcio e musica al Teatro Nuovo di Ferrara. Gli amici in questione sono il cantautore Fabrizio De André e il calciatore Gigi Riva.
L’attaccante del Cagliari che ha fatto sognare gli italiani indossando la maglia azzurra e segnando con quella il record di 35 reti in 42 partite, va a trovare De André nella sua casa di Genova. L’episodio risale al 14 settembre del 1969, dopo una partita a Genova di un Cagliari che proprio quell’anno avrebbe vinto l’unico, e storico, scudetto. Da qui Federico Buffa parte per raccontare un incontro tra due mondi e due vite apparentemente distanti, che si confrontano nel segno della passione per l’epica del calcio e per la poesia della musica.
Ne esce di fatto un ritratto inedito del cantante contestatario, che sconta quasi come un peso la sua origine borghese e benestante, e del calciatore che con quella palla al piede ha spuntato prima di tutto la rivalsa di un’infanzia e giovinezza costellate da drammi e sacrifici.
Ma il teatro della vita unisce fortune e disgrazie. La lettura che ne fa Buffa illustra con collaudato impeto il modo in cui si capovolgono i destini, facendoli andare su e giù per i calanchi dell’esistenza, regalando talvolta gloria inaspettata e, in altri momenti, tragedie quasi insostenibili. Ecco allora che l’umile e riservatissimo orfano di Viggiù si riscatta con quella capacità di segnare gol che ha del prodigioso e che ne ha fatto un idolo indiscusso nella terra di Sardegna, dove gioca con la maglia rosso-blu del Cagliari. Il cantante si ritrova, invece, in quella stessa amata Sardegna a scontare le sofferenze di una prigionia ai confini con la tortura per un rapimento dettata da un equivocato eccesso di ricchezza.
Nato professionalmente come giornalista e telecronista sportivo, Buffa ha un talento per la narrazione che lo ha reso un’icona per tutti gli amanti dello sport e fa rimanere incantati dalle sue parole come da un inaspettato richiamo seducente. Tra il pubblico si notano infatti diversi giovani e molti volti assidui dello stadio e dei palazzetti sportivi ferraresi.
Per Buffa è un ritorno a Ferrara e al Teatro Nuovo, dove nel novembre 2019 aveva portato “Il rigore che non c’era”, mettendo in scena lo sport come strumento che porta speranza dove nessun altro arriva.
Qui Buffa si conferma il talentuoso narratore rivelato dal piccolo schermo, capace di stabilire collegamenti inediti, creare connessioni inaspettate e aprire digressioni che tengono col fiato sospeso come su una giostra di parole ed emozioni. A fare da collante per questi passaggi di tempo e memorie, di luoghi geografici e spazi intimi ci sono le canzoni di De André e la parte musicale affidata ai bravi Marco Caronna (voce e chitarre) e Alessandro Nidi a pianoforte e tastiere.
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Giorgia Mazzotti
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