Eterno sipario
Ognuno di noi si sforza di comprendere quale sia il senso supremo della vita, ma, quando finalmente lo capisce, ormai lo spettacolo si chiude. “Sipario” diceva Maurizio Costanzo per chiudere il suo show, ma siamo sicuri che il sipario si sia chiuso per sempre, oppure, in altri luoghi dell’eternità, egli non sia già pronto a fare un nuovo show?
Noto per il suo modo innovativo di intrattenimento con ospiti anche strani e curiosi, dando loro la possibilità della notorietà, il giornalista veniva anche attratto dai grandi temi della psicologia umana e interessato alla dura condizione dei più infelici spesso protagonisti delle sue ospitate.
Un giornalista sempre attento alla misera condizione umana, motivo per lui di tristezza e di evidente rammarico.
A tal proposito la poetessa Alda Merini, invitata molte volte allo show di Costanzo e scomparsa nel 2009, scriveva in una lettera: “…vorrei dirti caro Maurizio, che nessun uomo si è mai seduto vicino a me con tanta deferenza e rispetto e nessun uomo mi ha guardata così profondamente negli occhi per scoprirvi quelle lacrime che nessuno ha mai visto…”
L’immensa sofferenza di questa donna deve aver fatto comprendere a Costanzo la delicatezza, l’infelicità e l’umiltà della persona che aveva di fronte, doti che poi lui ha fatto conoscere e amare al grande pubblico.
Mi è d’obbligo però ricordare anche che, tra le numerosissime interviste e le rispettose ospitate nei confronti dei suoi ospiti, alcune risultano invece con toni amari indimenticabili. Per esempio l’imbarazzante intervista al giovane cantautore Rino Gaetano, morto a soli trent’anni in un incidente nel 1981, alla presenza della signora Susanna Agnelli. Costanzo, con fare indisponente, lo presentò così: – E’ un cantautore che fa canzoncine ironiche, così… scherzose, scanzonate e aggressive.
La canzone scomoda a cui si riferiva è “Nuntereggae più“, una critica ai potenti dell’Italia dei tempi: gli Agnelli, i politici e i giornalisti, compreso lo stesso Costanzo. Occorre ricordare che erano gli anni successivi alle lotte studentesche, alle contestazioni politiche che davano grande spazio a comicità, vignette e, appunto, ai testi di molti artisti e cantanti. Susanna Agnelli, invece, dimostrò d’accettare e giustificare il giovane cantautore e il suo sarcasmo, dichiarando con garbo che, probabilmente, al posto suo avrebbe composto la stessa canzone.
Per onestà di cronaca, devo ammettere che v’è il dubbio che lo stesso Costanzo, in quella “infelice” intervista, abbia finto di prendere in giro il giovane cantautore, d’accordo in questa sceneggiata proprio con lo stesso Rino Gaetano.
Successivamente, mentre Costanzo aveva continuato a criticare il cantautore in vari articoli, Vincenzo Mollica scriveva: – Questo giovane cantautore aveva il coraggio delle sue azioni, nomi e cognomi di tutti e in tempi in cui fare il nome e cognome di qualcuno era molto difficile.
Alla fine anche lo stesso Costanzo, scorrendo i suoi articoli, ammise: – Dico subito che Rino Gaetano era un artista e la canzone “Nuntereggae più”, più che una canzone, è un manifesto, un coro di protesta.
Dopo circa quarant’anni chissà se Costanzo e Rino si incontreranno di nuovo…
Sostieni periscopio!
Laura Rossi
Commenti (2)
Lascia un commento Annulla risposta
Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it
Bellissimo articolo Laura, come sempre hai colto l”essenza.
Non sapevo avesse ospitato la Merini, peccato non averlo visto!
Grazie ancora.
Mi piacerebbe qualcuno oltre a me ricordasse che Costanzo era stato nella P2, amico e consigliere di Berlusconi, D’Alema e Veltroni. Uomo di potere, docente di che? Un modello da evitare, altro che .