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Essere bambini in una notte a teatro

28 alunni di due classi di prima elementare hanno dormito a teatro e scoperto la storia e gli aneddoti sul comunale. Per avvicinare i più piccoli alla cultura e all’arte

Probabilmente per i 28 bambini che hanno vissuto l’esperienza di dormire a teatro per una notte è stato come un sogno da gustare a occhi aperti. Un’esperienza che porteranno con sé anche una volta adulti.

Al Teatro Comunale di Ferrara, infatti, la notte di martedì 21 maggio, gli alunni di due prime elementari (classi primarie di secondo grado) della scuola paritaria Sant’Antonio di Ferrara hanno vissuto l’emozione di conoscere e ammirare la bellezza del teatro cittadino, dedicato al Maestro Claudio Abbado.

Si tratta della seconda volta che una scuola viene coinvolta per il progetto del Teatro Comunale “Una notte a Teatro”, che nel 2022 per la prima volta aveva visto i bambini di una quinta elementare (Scuola Primaria “Villaggio Ina” di Ferrara) vivere il teatro di notte.

Con i loro maestri come accompagnatori, dopo aver mangiato tutti insieme, indossati i pigiami e muniti di torcia, hanno visitato gli spazi del teatro come il Ridotto, rigorosamente e magicamente al buio, animati da racconti e storie, con il contributo dei coinvolgenti attori Andrea Lugli e Liliana Letterese. Alcuni lavoratori del Comunale hanno raccontato la storia dell’edificio e i tanti aneddoti, come perché l’orologio del teatro, sopra il palcoscenico, sia fermo e non sia mai stato riavviato. Ai piccoli è stato donato “A teatro con Claudio e Ciuffo“, libretto per bambini pubblicato dal Teatro, da un’idea di Monica Ercolano e illustrato da Raffaele Mangolini.

Una volta concluse le storie della buonanotte, i bambini hanno indossato il pigiama, si sono lavati i denti, hanno aperto materassini e sacchi a pelo, abbracciato forte il loro peluche preferito prima di prendere sonno tutti insieme sul palcoscenico del Teatro.

Foto ufficio stampa Teatro Comunale

 

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PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)