ECCO PERCHE’ CHIEDIAMO LA SOSPENSIONE DEI LAVORI E LA CANCELLAZIONE DEL PROGETTO
Il 19 dicembre il TAR Toscana si pronuncerà sul ricorso al progetto eolico industriale “Monte Giogo di Villore” che prevede l’installazione di 7 areogeneratori sui crinali appenninici mugellani fra i Comuni di Vicchio e Dicomano (Firenze).
In particolare : il TAR, riunito in plenaria, si dovrà pronunciare sulla richiesta di sospensiva dei lavori, già inoltrata dai ricorrenti, Italia Nostra e C.A.I. di Firenze, alla fine del mese di luglio 2023 e rimandata a giudizio una prima volta da parte del giudice monocratico, e una seconda volta dalla corte del TAR per approfondimenti. Tra le motivazioni della richiesta di sospensione spiccano per gravità la mancanza, al momento della comunicazione d’inizio lavori, di un vero e proprio progetto esecutivo completo dei rilievi geologici e geotecnici e della relazione sismica, documento imprescindibile per il rilascio dell’autorizzazione ai lavori e l’apertura dei cantieri.
Nonostante le carenze evidenti del progetto nelle sue varie edizioni, la pratica adottata da AGSM-AIM è stata quella di presentare il progetto suddiviso per lotti e carente di relazioni indispensabili come la Sismica, ma, in barba alla normativa, procedere comunque con i lavori. Anche le Amministrazioni pubbliche preposte a rilasciare pareri e autorizzazioni (leggi PAUR) hanno adottato la pratica utilizzata generalmente nell’approvazione delle Grandi Opere: non ostacolare con nessun mezzo i proponenti e non accorgersi di quanto carenti siano i progetti, ottenere via via a piccoli passi, a seguito di osservazioni, esposti ed eventuali contestazioni, tramite integrazioni e/o varianti tutta la documentazione necessaria e sufficiente per proseguire con l’avanzamento delle autorizzazioni e dei lavori.
Anche questa volta il proponente non sarebbe mai stato in grado di presentare tutta la documentazione in una unica volta senza venir meno a quanto prevede e richiede la normativa e lo stesso buon senso, ma utilizza, come spesso accade, il metodo del fatto compiuto davanti al quale le amministrazioni chiudono gli occhi, il naso e le orecchie finché non arriva una multa, una sanzione o…un tribunale.
Purtroppo, come si può ben immaginare, il fatto compiuto prevede il compimento di illeciti quali: inquinamenti, disastri ecologici, distruzione di boschi e fauna selvatica protetta. E pensare che siamo ancora solo ad un primissimo inizio di quello che il progetto impianto eolico “Monte Giogo di Villore” prevede per i crinali Mugellani.
Febbraio 2022
La Regione Toscana approva il progetto dell’impianto eolico industriale denominato “Monte Giogo di Villore” proposto dalla ditta AGSM-AIM, nonostante la lunga e discussa Conferenza dei Servizi, le numerosissime osservazioni poste da cittadini, da enti locali e associazioni ambientaliste, che hanno messo in evidenza i problemi ambientali che ne deriveranno e le falle tecniche del progetto:
mancanza della relazione anti-sismica
mancanza della relazione idrogeologica
non sono pervenute le indagine stratigrafiche dei suoli
rischio intercettazione della linea del metanodotto
difficoltà di interventi anti-incendio
intercettazione dei corridoi ecologici del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi
sovrapposizione e contrasto con gli elementi paesaggistici e culturali
danni ambientali non ripristinabili
Così da sollecitare il parere negativo dei seguenti enti:
Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi
Soprintendenza del Paesaggio e dei Beni Culturali di Firenze-Prato-Pistoia
Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo
Comune di San Godenzo
Per superare i pareri negativi e vincolanti della Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Prato e Pistoia e del Ministero della cultura interviene il Consiglio dei Ministri del Governo Draghi che approva il progetto con un colpo di mano e d’autorità.
Aprile 2022
Grazie al contributo finanziario di numerosi cittadini e associazioni mugellane, Italia Nostra e CAI Firenze, presentano un dei ricorsi al TAR Toscana, in cui vengono esposte le ragioni tecniche per i quali tale impianto risulta non idoneo, anzi fortemente dannoso alla natura idrogeologica, alla biodiversità, alla vegetazione forestale e al paesaggio del Mugello e quindi impraticabile.
Giugno 2023
Agsm-Aim comunica alle amministrazioni coinvolte nel progetto l’inizio dei lavori, nonostante il buon senso e la prassi vorrebbero che, quando su un progetto, benchè autorizzato, pende un ricorso al tribunale amministrativo, non si proceda ad aprire i cantieri finoa quando il contezioso non sia stato superato.
Vengono subito al pettine i primi problemi.
Sul crinale iniziano i carotaggi geologici e gli spianamenti necessari senza che siano stati richiesti i dovuti permessi, con le inevitabili conseguenze:
escavazione illecita del corso del torrente Solstretto, intubamento e spianamento per il passaggio di mezzi pesanti
prelievo illecito d’acqua già in uso all’acquedotto pubblico della popolazione di Vicchio, con metodologie invasive
spianamento delle aree di carotaggio
inquinamento del terreno per spargimento dei residui dei carotaggi, contenitori di plastica e di metallo.
Apertura di cantieri con segnaletica impropria e ostacolo alla viabilità in strade vicinali e sentieri:
chiusura al transito di strade e sentieri senza concessione
nessuna delimitazione dei cantieri con incremento del rischio incidenti per abitanti ed escursionisti
segnaletica carente e/o illecita – mancanza delle informazioni generali e dei riferimenti quali nomi e contatti dei ‘capocantieri’ e dei responsabili dei cantieri e del progetto.
In seguito alle segnalazioni dei cittadini, il prelievo dell’acqua del torrente Solstretto si interrompe, i carabinieri forestali comunicano verbali e multe alle ditte che eseguono i lavori senza permessi, la cartellonistica che chiude i sentieri al libero passaggio è rimossa.
Agosto 2023
Oltre alle numerose segnalazioni e denunce ai carabinieri forestali viene presentata al TAR una richiesta di sospensione dei lavori, che il giudice monocratico non prende in considerazione rimandando a settembre la decisione in occasione dell’udienza del TAR riunito. Nel frattempo i lavori proseguono con i relativi danni ambientali:
taglio dei boschi, tra cui castagni secolari in produzione per l’allargamento della strada d’accesso al crinale
sbancamenti dei fianchi rocciosi della strada
abbandono illecito dei materiale di escavazione lungo i lati della strada senza che sia stata prevista nel progetto alcuna modalità di smaltimento corretto delle terre e rocce di scavo.
A seguito di ripetute segnalazioni l’autorità ambientale sanziona l’impresa di escavazione e la obbliga a trasportare le terre e rocce escavate nella discarica di Cavriglia come rifiuto speciale, rallentando i devastanti lavori e aumentandone i costi.
Nel frattempo AGSM-AIM richiede ai Carabinieri Forestali l’accesso agli atti per conoscere i nomi di chi ha fatto le segnalazioni degli illeciti, col probabile intento di incutere timore.
Settembre 2023
Nell’udienza d’inizio settembre il TAR nuovamente rimanda la decisione sulla sospensione dei lavori, prendendosi il tempo di approfondire le carte e le motivazioni esposte, e si arriva così alla data del 19 dicembre prossimo.
Nel frattempo proseguono i tagli delle piante nei boschi che salgono verso il crinale per fare ulteriori saggi geologici e per far largo alla strada verso le aree di posizionamento delle 2 prime pale.
Le intimidazioni da parte di AGSM-AIM non hanno esito e così, grazie di nuovo alle segnalazioni scattano ulteriori controlli dei carabinieri forestali con le commutazioni in multe per aree di taglio esuberanti dal quelle autorizzate.
A seguito di tutto questo, per far conoscere a tutti cosa significa e cosa c’è veramente dietro l’autorizzazione del progetto di impianto eolico industriale sul crinale appenninico del Monte Giogo di Villore, Il Comitato per la Tutela dei Crinali Mugellani (CTCM) – Crinali Liberi propone per il giorno 18 Dicembre una veglia dalle ore 16.30 in Piazza Santissima Annunziata – Firenze sino al giorno 19, giorno del presidio davanti al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) in contemporanea al pronunciamento della sentenza relativa al ricorso.
Durante la veglia è prevista musica, interventi teatrali, banchini informativi e mostre fotografiche, cibo e vino, e interventi aperti delle realtà associative e dei comitati che aderiscono all’iniziativa.
Adesso è arrivato il momento di essere presenti tutti quanti! Adesso è arrivato il momento di mettersi insieme per difendere i crinali.
Venite. Venite. Venite! Ci vediamo lì.
Sostieni periscopio!
Crinali Liberi
Commenti (2)
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I Crinali Appenninici sono un bene insestimabile ma stanno subendo un attacco esagerato dalle imprese dell’eolico industriale. Oltre a quelle già autorizzate sul Monte Giogo di Villore dal governo irresponsabile della Regione Toscana ce ne sono altre 50 in arrivo nella zona di Badia a Tedalda, Alta Val Marecchia e Alpe della Luna, Pieve S.Stefano e Borgo S. Sepolcro, al limite con il confine regionale tra Toscana, Emilia Romagna e Marche. Si tratta di luoghi incantevoli per la loro natura, cultura e paesaggio. Ma non è finita qui. I predatori stanno tornando anche più a nord, zona passo della Futa, coi loro devastanti progetti.
NON E’ PIU’ TEMPO DI ESITARE, E’ ORA DI FERMARLI, ORA, SUBITO, TUTTI INSIEME!!
Quello che più colpisce negativamente non è tanto la prepotenza e l’arroganza dell’impresa industriale, adusa a interventi generatori di profitti (oggi extra-profitti quali quelli dell’energia), ma l’acquiescenza e la irresponsabilità dei livelli politico e tecnico delle amministrazioni regionale, provinciale e locale che hanno il diritto-dovere di valutare la piena sostenibilità di qualsiasi opera: come è possibile autorizzare – in nome esclusivamente del ricavato energetico ‘pulito’ – un intervento quale quello del Monte Giogo che va a sconquassare il crinale appenninico mugellano (con 7 torri di quasi 200 metri di altezza e pesanti centinaia di tonnellate ciascuna e con l’apertura di larghe strade per portarle, coltre che con tagli di alberature e sbancamenti di versanti), noto a tutti per la sua fragilità idrogeomorfologica e sismica oltre che per i suoi tanti valori paesaggistici e naturalistici (in termini di ambiente e di biodiversità), chiaramente riconosciuti da leggi e norme di tutela nazionali, regionali ed europee, a partire dal piano di indirizzo territoriale con valenza di piano paesaggistico della nostra Toscana? La transizione energetica la si realizza con tante modalità (a partire dal risparmio di energia) ma certamente non con ulteriore consumo di suolo e danno irreversibile degli equilibri paesaggistico-ambientali della parte più alta della montagna, dalla cui buona salute dipende la sicurezza delle terre collinari e pianeggianti che acquapendono da esse: tanto più in nella fase di rovinoso cambiamento climatico che stiamo attraversando.