Aprite gli occhi:
è arrivato il nuovo Periscopio!
Tempo di lettura: 5 minuti
Aprite gli occhi: è arrivato il nuovo Periscopio!
Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo, ardito, colorato, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.
Se già frequentate queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica dell’oggetto giornale [1], un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informatica, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.
Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani. Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport… Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito. Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.
Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione, di accostare il basso e l’alto, di contaminare, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe i compartimenti stagni delle sezioni tradizionali. Accoglie e dà uguale dignità a tutti i generi e a tutti i linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta. Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle “cose che accadono dentro e fuori di noi”, denunciare il vecchio che resiste e raccontare i germogli di nuovo, prendere parte per l’eguaglianza e contro la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo.
Con il quotidiano di ieri, così si dice, ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Tutto Periscopio è free, ogni nostro contenuto può essere scaricato liberamente. E non troverete, come è uso in quasi tutti i quotidiani, solo le prime tre righe dell’articolo in chiaro e una piccola tassa da pagare per poter leggere tutto il resto.
Sembra una frase retorica, ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come quelli immateriali frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e ci piacerebbe cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e ogni violenza.
Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”, scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dai circoli degli specialisti, dagli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.
Periscopio è frutto del lavoro volontario del collettivo redazionale e di una vasta cerchia di collaboratori. Svolge quindi un lavoro di promozione sociale e culturale rivolto a un pubblico nazionale sempre più vasto. Si finanzia attraverso le libere donazioni dei lettori sostenitori che allo scopo intendono costituire una Associazione di Volontariato Sociale senza scopo di lucro. Come ogni impresa del sistema solare ha dei costi e deve fare bilancio. Si sostiene, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita piccoli sponsor e inserzionisti, ma solo le realtà socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.
Nato quasi otto anni fa con il nome ferraraitalia [2], Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Conta oggi 300.000 lettori in ogni parte d’Italia e vuole crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma anche e soprattutto da chi lo legge e lo condivide con altri che ancora non lo conoscono. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante. Buona navigazione a tutti.
[1] La storia del giornale è piuttosto lunga. Il primo quotidiano della storia uscì a Lipsia, grande centro culturale e commerciale della Germania, nel 1660, con il titolo Leipziger Zeitung e il sottotitolo: Notizie fresche degli affari, della guerra e del mondo. Da allora ha cambiato molte facce, ha aggiunto pagine, foto, colori, infine è asceso al cielo del web. In quasi 363 anni di storia non sono mancate novità ed esperimenti, ma senza esagerare, perché “un quotidiano si occupa di notizie, non può confondersi con la letteratura”.
[2] Non ci dimentichiamo di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno il giornale si confeziona. Così ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto.
Cover: elaborazione grafica di Ambra Simeone

Sostieni periscopio!
Francesco Monini
Commenti (8)
Lascia un commento Annulla risposta
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Persicopio, uno strumento per partecipare, per interagire, per abbracciarci in quanto comunità di pensatori, sognatori e utopisti. Parole scritte, moderne ma cariche di memoria, condivisioni di visioni, poesie, articoli, racconti, vignette, musica, libri e cinema. Perché se è vero che con la cultura non si mangia (così disse un ministro), la lettura e la scrittura ci mantengono vivi. Un’isola galleggiante nel mezzo del burrascoso mondo dell’informazione, spesso prezzolata e in mano ad un editore che alle volte detta (nel vero senso del termine) le parole. Ecco Periscopio non è così, il suo direttore, i suoi collaboratori e la sua comunità ce lo ricordano tutti i giorni.
Grazie.
Felici. Punto.
Oltre alla testa, anche l’occhio vuole la sua parte. Questo sito era già bello da leggere ma ora è ancor più accattivante, intuitivo e gradevole da sfogliare. Resta la bellezza degli articoli e si abbellisce anche l’aspetto grafico. Di fronte alla tristezza di certi giornali, consultare Periscopionline fa star meglio. Complimenti e grazie
Bella la nuova versione, ancora più fruibile della precedente e con connessioni più dirette tra gli argomenti trattati da Periscopio. Soprattutto mi convince il fatto di essere quotidiano popolare e, contemporaneamente, l’ispirazione di produrre “informazione verticale”, quella, come scrivi tu Francesco, di “entrare cioè nelle ‘cose che accadono dentro e fuori di noi’, denunciare il vecchio che resiste e raccontare i germogli di nuovo, prendere parte per l’eguaglianza e contro la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo”.
Aspettiamoci una navigazione preziosa con una strumentazione così!!
Eccomi, il mio commento e’ apparso erroneamente a nome di Marina Carli.
Lo riconfermo e grazie di esserci!
Bè! Il fatto di rinascere nel mese di marzo sottolinea il carattere di questa rivista originale che si distingue nettamente dalle altre per la follia di essere libera. Più succulenta le sue pietanze scivolano sotto gli occhi pronte per essere colte.
Penso al periscopio come la parte emergente di un sottomarino. Uno strumento della coscienza che osserva ma é legato al nostro subconscio. Insieme vogliono esplorare e scendere sempre più a fondo e indagare su cosa cerchiamo nella vita . Una esistenza più profonda e meno superficiale.
E poi prevalgono il giallo e l’arancione che nello spettro cromatico sono i colori più accesi e gioiosi. Ci starò comoda.