29 febbraio. “Denti di latte”: Silvia Calderoni e Francesca Pennini al Fienile di Baura
“Denti di latte”: Silvia Calderoni e Francesca Pennini al Fienile di Baura
Giovedì 29 Febbraio ore 17.30 al Fienile di Baura inizia la quarta edizione di R.ACCOLTO – programma di corpi, voci, storie, come testimonianze e sguardi d’artista sul mondo che viviamo.
Il primo incontro di questa nuova semina è un dialogo fra le artiste e performer Silvia Calderoni e Francesca Pennini, fra le più interessanti della loro generazione. Partendo da Denti di latte – scritto da Silvia Calderoni, pubblicato da Fandango – rifletteranno sulla scrittura e le sue diverse declinazioni tra letteratura e scena performativa.
Cardini della conversazione saranno alcuni nuclei tematici per i quali il libro di Calderoni è occasione di approfondimento. In relazione al corpo performativo si parlerà di rapporto fra scrittura e scena – riflettendo su cosa significa diventare letteratura per un corpo che si scrive in scena attraverso la performance – e di quali esperienze sono state necessarie a quel corpo, a partire dall’infanzia, per diventare o continuare ad essere performativo.
Si parlerà anche di infanzia, quindi, gli anni dei denti da latte evocati dal titolo del libro. Il dialogo delle due artiste svilupperà una riflessione su come quell’età sia fertile di visione artistica, coreografica, teatrale e performativa. Un tipo di percezione del mondo che, chi diventa artista della scena, riesce in qualche modo a salvare anche da grande, conservando quella dimensione che è al contempo gioco e rigore.
R.ACCOLTO apre quindi la sua quarta edizione con un dialogo informale che potrà generare più consapevolezza del forte legame tra infanzia e necessità creativa e performativa. Una necessità che, se rispettata, conservata e praticata – come nell’esperienza di Francesca Pennini – può diventare arte.
La conversazione sarà arricchita da alcuni momenti di lettura.
Al termine, il pubblico potrà entrare in dialogo con le due performer con nuove domande e condivisione di esperienze e riflessioni.
Dopo l’incontro è possibile fermarsi a cena (menu alla carta), prenotando il proprio tavolo sempre entro il 27 Febbraio al numero 337 10 96 448.
INGRESSO LIBERO con prenotazione obbligatoria compilando il modulo di partecipazione entro il 27 Febbraio:[modulo prenotazione] o scrivendo all’indirizzo info.lstferrara@gmail.com.
Note biografiche sulle nostre ospiti:

Monica Francia e con la compagnia Teatro della Valdoca, di cui è stata interprete in diverse produzioni tra cui Paesaggio con fratello rotto. Dal 2006 è parte attiva della compagnia Motus ed è interprete negli spettacoli Rumore Rosa, ICS – racconti crudeli della giovinezza, Crac, Let the sunshine in, Too-late, Iovadovia, Tre atti pubblici, Alexis.Una tragedia greca, Nella tempesta, Caliban Cannibal, Tutto brucia, ospitati in numerosi festival nazionali e internazionali. È protagonista di The Plot is the Revolution a fianco di Judith Malina, storica fondatrice del Living Theatre. Dal 2015 è in tournée nei principali teatri e festival internazionali con il solo MDLSX, di cui firma anche la drammaturgia insieme a Daniela Nicolò. Premio Ubu 2009 come miglior attrice under 30, al cinema è Kaspar in La leggenda di Kaspar Hauser, film cult diretto da Davide Manuli (2012). Per il cinema ha lavorato anche in Last Words (2020) di Jonathan Nossiter con Nick Nolte, Kalipha Touray, Charlotte Rampling, Stellan Skarsgard, Alba Rohrwacher. È La Lupa, potente personaggio antropomorfo, nella serie Sky Romolus, diretta da Matteo Rovere[10]. Ha lavorato inoltre con le/i registe/ Francesca Comencini, Roberta Torre, Roberto Andò. Con Ilenia Caleo dal 2015 porta avanti un atelier di ricerca aperto e orbitante che si snoda tra fasi laboratoriali, residenze artistiche e formati spettacolari. A partire dal workshop di Biennale College Teatro 2018, hanno dato vita a KISS, progetto performativo con 23 performer, prodotto da Santarcangelo Festival, CSS Udine, Motus. Nel 2023 hanno debuttato con lo spettacolo The present is not enough ad Amburgo.


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Agnese Di Martino
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
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