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Consumo di suolo record nel 2022: 21 ettari al giorno

Alla faccia dello sviluppo sostenibile.
Nel 2022 abbiamo consumato suolo per 21 ettari al giorno (pari a più di 210.000 mq. pro die), il 10% in più del 2021: per edifici, strade e altre coperture artificiali su aree agricole o naturali (una superficie equivalente al Comune di Napoli). Ora “copriamo” il 7,14% del territorio nazionale contro il 6,73% del 2006.

Roma è la città che ha edificato di più in termini assoluti, per un consumo mai così alto dal 2006, ma a ben vedere il fenomeno riguarda tutte le province e se si considera il rapporto in termini di mq. per abitante, le cose stanno diversamente da quanto scrive Il Sole 24 ore. Roma, per esempio, ha costruito di più nel 2022 (124 ettari) perché ha più abitanti ma in termini pro-capite figura tra chi ha costruito meno, forse anche perché le grandi città sono già saturate.
Bologna, inteso come Comune, è quello che ha consumato meno (132 mq. per abitante nel 2022), seguono Bolzano e come province Napoli, Milano, Roma.

Ferrara provincia ha oltre 549 mq. per abitante (il Comune 389),
equivalenti a 27 nuovi ettari edificati in tutta la provincia di cui 11 ettari nel Comune capoluogo. Minore di Ferrara il consumo di suolo 2022 di Forlì (325 mq.), maggiore quello di Ravenna (457).

Erano circa da 10 anni che non si vedeva un consumo di suolo così aggressivo.
I dati del 2022 dell’ultimo Rapporto Ispra sono allarmanti: “in un anno consumato 10% in più del 2021”.  Ora “copriamo” il 7,14% del territorio nazionale contro il 6,73% del 2006.
Le aree edificate coprono 5.414 kmq, come la Liguria, e continuano a crescere, nonostante il declino demografico.
Monza e Brianza sono le più artificiali, così come la Lombardia come regione, seguite da Veneto e Campania. Nel 2022 la Lombardia ha consumato altri 908 ettari, seguita da Veneto (739), Puglia (718), Emilia-Romagna (635), Piemonte (617).

Osservata speciale l’Emilia-Romana, prima in classifica per le aree a pericolosità idraulica media, avendo costruito 433 ettari in zone a rischio, quasi metà del consumo in queste aree.

Ci sono anche piccoli Comuni (pochi) che non hanno consumato nulla o addirittura risparmiato suolo, cioè diminuito la superficie edificata: il suolo : come Ercolano (Napoli), Montale (Pistoia) e San Martino (Pavia).

I costi complessivi per consumare suolo ed edificare stimati da Ispra sono un miliardo e mezzo all’anno negli ultimi 16 anni, ma da ora in avanti i costi sono destinati a crescere in modo esponenziale a causa dei cambiamenti climatici. Costi dovuti alla perdita di servizi ecosistemici, cioè che provengono gratis dalla Natura, come la regolazione del microclima, il regime delle acque, la produzione agricola e lo stoccaggio di CO2.
Ciò ha portato il governo a inserire per le imprese un’ assicurazione per disastri naturali (terremoti, alluvioni, frane,…) e per terreni, fabbricati e attrezzature che va ovviamente ad aumentare i costi di impresa, obbligatoria entro dicembre 2024. Poi, se non c’è l’assicurazione, scattano multe da 200.000 a un milione di euro e se sei inadempiente perdi le agevolazioni fiscali e contributive. Se poi capita il disastro e non sei assicurato, rispondi tu.

Cover: Consumo di suolo a Roma (foto da GSA Igiene Urbana)

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Andrea Gandini

Economista, nato Ferrara (1950), ha lavorato con Paolo Leon e all’Agenzia delle Entrate di Bologna. all’istituto di studi Isfel di Bologna e alla Fim Cisl. Dopo l’esperienza in FLM, è stato direttore del Cds di Ferrara, docente a contratto a Unife, consulente del Cnel e di organizzazione del lavoro in varie imprese. Ha lavorato in Vietnam, Cile e Brasile. Si è occupato di transizione al lavoro dei giovani laureati insieme a Pino Foschi ed è impegnato in Macondo Onlus e altre associazioni di volontariato sociale. Nelle scuole pubbliche e steineriane svolge laboratori di falegnameria per bambini e coltiva l’hobby della scultura e della lana cardata. Vive attualmente vicino a Trento. E’ redattore della rivista trimestrale Madrugada e collabora stabilmente a Periscopio.

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