Skip to main content

Ferrara film corto festival

Ferrara film corto festival


Un cortometraggio breve e che non ha bisogno di parole. Solo un colore: il rosa

In mare aperto, un fenicottero atterra su una portaerei. Per mantenere la pista libera e far decollare gli aerei, i militari devono sbarazzarsene. Ma il fenicottero e i suoi congeneri tornano implacabili per mettere di rosa la grigia macchina da guerra. La invadono.

Un cortometraggio bellissimo, “Code rose” (2022), diretto da Taye Cimon, Pierre Coëz, Julie Groux, Sandra Leydier, Manuarii Morel e Romain Seisson, sei alunni della scuola francese Ecole des nouvelles images di Avignone.

Il cortometraggio basato sulla folla – la nuvola di fenicotteri è potentissima – presenta un conflitto esterno tra esseri umani e animali, una messa in scena che coinvolge grandi distanze, un messaggio pacifista ed elementi del genere dei film di guerra, abilmente combinati con surrealismo e grande magia.

Le inquadrature sono ampie, non ci si concentra sulle espressioni facciali umane per creare tensioni o conflitti, ma lo si fa attraverso le posture del corpo, le performance dei personaggi e il confronto continuo tra la portaerei e i fenicotteri decisi.

Molti i punti forti di questo lavoro: ritmo visivo elevato, gestito attraverso il montaggio, il movimento all’interno dell’inquadratura, i movimenti della telecamera (panoramiche, riprese aeree), sceneggiatura altamente creativa con un conflitto insolito, elementi giocosi e surreali che ravvivano il film con umorismo, eccezionale lavoro estetico e di animazione, punti della trama efficaci e molte sorprese che catturano gli spettatori.

L’immersione nel rosa conduce in un mondo magico dove la bellezza ostinata può mettersi di traverso e fare la differenza. Trionfando, in beffa a tutto e a tutti.

Ferrara film corto festival

Iscrivi il tuo film su ferrarafilmcorto.it

dal 23 al 26 ottobre 2024
Quattro giorni di eventi internazionali dedicati al cinema indipendente, alle opere prime, all’innovazione e ai corti a tematica ambientale.

tag:

Simonetta Sandri

E’ nata a Ferrara e, dopo gli ultimi anni passati a Mosca, attualmente vive e lavora a Roma. Giornalista pubblicista dal 2016, ha conseguito il Master di Giornalismo presso l’Ecole Supérieure de Journalisme de Paris, frequentato il corso di giornalismo cinematografico della Scuola di Cinema Immagina di Firenze, curato da Giovanni Bogani, e il corso di sceneggiatura cinematografica della Scuola Holden di Torino, curato da Sara Benedetti. Ha collaborato con le riviste “BioEcoGeo”, “Mag O” della Scuola di Scrittura Omero di Roma, “Mosca Oggi” e con i siti eniday.com/eni.com; ha tradotto dal francese, per Curcio Editore, La “Bella e la Bestia”, nella versione originaria di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve. Appassionata di cinema e letteratura per l’infanzia, collabora anche con “Meer”. Ha fatto parte della giuria professionale e popolare di vari festival italiani di cortometraggi (Sedicicorto International Film Festival, Ferrara Film Corto Festival, Roma Film Corto Festival). Coltiva la passione per la fotografia, scoperta durante i numerosi viaggi. Da Algeria, Mali, Libia, Belgio, Francia e Russia, dove ha lavorato e vissuto, ha tratto ispirazione, così come oggi da Roma.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it