Ferrara grande set, lo abbiamo visto qualche giorno fa con Lu’ duchessa d’Este. Fama e infamie di Lucrezia Borgia, ma le sorprese continuano.
In città arriva, infatti, la troupe della regista Alessandra Pescetta, che ha diretto vari videoclip per noti artisti italiani e internazionali tra i quali Ligabue, Avion Travel, Elio e le Storie Tese, Subsonica, Elisa, Planet Funk e spot pubblicitari per brand italiani di fama mondiale (tra cui Campari, Bulgari, e Disaronno), ma soprattutto nota ai cultori di cinema d’arte per il suo primo lungometraggio, La Città Senza Notte (2015), storia d’amore fra Giappone e Sicilia, liberamente tratta dal breve racconto La pace di chi ha sete e sta per bere di Francesca Scotti, selezionato in vari Festival internazionali e vincitore di molti riconoscimenti tra cui il Best Narrative Feature Film Award al Sydney World Film Festival, il Sigillo della Pace del Festival Internazionale di Cinema e Donne e il Gran Premio della Giuria Emidio Greco del Gallio Film Festival.
Alessandra è attualmente in preparazione del suo secondo lungometraggio, 100 Preludi, che oggi si gira, appunto, a Ferrara.
Poche, pochissime le indiscrezioni sul film, prodotto Revok Film, Rai Cinema, con il contributo del Ministero della Cultura e il sostegno di Emilia-Romagna Film Commission.
Sceneggiatura di Alessandra Pescetta e di Francesca Scotti, il film drammatico, che uscirà nel 2023, ruota intorno alla giovane Mara, che si trasferisce a Venezia con l’aspirazione di diventare una grande violoncellista. All’Accademia di musica, dove regna un clima di forte concorrenza fra gli allievi, frequenta il corso di un maestro dai metodi poco convenzionali ma che lei ammira molto, entrando a far parte di un trio con cui instaura un ottimo rapporto. Mara, dopo un periodo di studio coinvolgente, non tollera più la singolare metodologia del maestro. Quando una persona importante del suo passato viene a mancare cade in una profonda crisi, decidendo di abbandonare gli studi e isolarsi nella propria ambizione, esercitandosi in maniera sfiancante per dimostrare a sé stessa il talento negatole. Inizia così a vivere con razionalità disumana eliminando tutto il superfluo, rinunciando e scegliendo di vivere con soli 100 oggetti in una lenta e inesorabile autodistruzione. Mara però troverà in questa esperienza l’equilibrio per catturare, con la musica, i momenti effimeri della bellezza e riportarli in una composizione rivoluzionaria e geniale.
L’attenzione agli oggetti ha portato la regista a girare parte del suo film a Langelo Atelier, di Ferrara, di cui abbiamo parlato tempo fa. Un posto delicato, con un carisma e un’attenzione molto particolare alla memoria e al significato degli oggetti che sono e sono stati parte importante di una vita. Per non dimenticare la forza che portano con sé.
In attesa di maggiori dettagli su questa interessante produzione (pare si spostino a breve a Bondeno, ma chissà…), noi seguiremo con attenzione e curiosità.
Foto a Langelo Atelier di Valerio Pazzi
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Simonetta Sandri
Commenti (1)
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Che bello lLangelo atelier è un posto magico, oggetti che ti parlano della loro vita vissuta.