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Caro straniero, il permesso di soggiorno non te lo do, ma ho inventato un posto adatto per te: si chiama CPR.

Oggi più di ieri le persone straniere, come ormai sanno tutti, devono avere un permesso di soggiorno per vivere in Italia e in Europa. Nella realtà sempre più frequentemente non ce l’hanno.
Le leggi che regolamentano l’ ingresso e il soggiorno degli stranieri non sono cambiate ma oggi avere un permesso di soggiorno è molto più difficile e spesso impossibile.

Non mi riferisco alle persone che arrivano in modo irregolare, perché è impossibile fare diversamente (compresa ad esempio una madre incinta o con bambini piccoli) ma a quelle entrate “regolarmente”, che sono qui e hanno diritto o hanno ottenuto già un primo permesso di soggiorno per asilo, protezione speciale, lavoro o studio ma che non riescono a rinnovarlo.
Nonostante l’alto prezzo pagato, in termini economici e umani.

Non ce l’hanno perché il Ministero dell’ Interno viola sistematicamente la legge speciale per stranieri, non rilasciando i permessi dovuti nei modi e termini previsti.
Tutti sanno che per avere o rinnovare il passaporto italiano oggi occorre aspettare tantissimo tempo. Ottenere un permesso di soggiorno, quando previsto per legge, e rinnovarlo è addirittura impossibile.

E al permesso di soggiorno sono connessi tutti i diritti.
Per citare solo due esempi: quello alla salute, che se negato può compromettere la salute di tutti, (basta ricordare in periodo covid le difficoltà ad avere il vaccino per gli stranieri senza permesso di soggiorno e codice fiscale connesso) e il diritto e dovere di pagare le tasse per garantire lo stesso servizio pubblico.

Molti stranieri si trovano così senza un permesso di soggiorno che permetterebbe loro di crescere i propri figli in modo sano e pacifico.
Perché questo permesso non viene rilasciato o rinnovato?
Forse per stremare gli stessi stranieri e convincerli ad andarsene? Ma ad andarsene dove, se senza il permesso di soggiorno non puoi andare da nessuna parte?
Ecco allora il senso dei CPR dove vengono rinchiusi non i delinquenti pericolosi (per questo le carceri ci sono già…), ma le persone semplicemente senza il permesso di soggiorno.

Ma c ‘è veramente bisogno di questo permesso?
In realtà basterebbe un semplice documento di riconoscimento, come può esserlo una carta d identità, rilasciato o rinnovato a tutti dopo un più rapido e strutturato sistema di identificazione, che non può presupporre la privazione della libertà.
Una carta d identità utile per studiare, lavorare, crescere i propri figli e viaggiare senza essere discriminati per la provenienza e per la povertà.

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Miriam Cariani

Nonna di Bianca e attivista sul campo dei diritti umani e civili delle persone che arrivano in Italia e non sono riconosciute come si dovrebbe. Lavora all’Ufficio Stranieri della Cgil,

Commenti (1)

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