Don Marziale, che predica bene e razzola male. Proprio come Hera
Sappiamo che Hera Spa è un colosso privato che fa buoni utili per i suoi azionisti privati e, come le altre multiutilities italiane (A2A e Iren eccetera), ogni giorno guadagna nuovi utenti e nuovi profitti, mangiandosi nuovi territori serviti da piccole aziende.
Ad oggi Hera conta 2 milioni di clienti per la fornitura del gas naturale con un totale di circa 9,9 miliardi di metri cubi venduti e circa 1,3 milioni di clienti per la fornitura di energia elettrica per un totale di circa 12,8 TWh venduti. Non ho trovato il numero di clienti Hera per la fornitura di acqua ma solo il settore acqua di Hera fattura circa 10 miliardi e 400 milioni di Euro.
Hera non mi piace, non mi piace che un’azienda privata faccia profitti sui beni comuni: l’acqua, la luce, il riscaldamento, la raccolta rifiuti urbani. Spero molto che Hera, invece di ingrossarsi, a poco a poco perda i pezzi. Magari cominciando da Ferrara.
Ma qui, per una volta, non voglio fare un discorso politico. E nemmeno voglio lamentarmi per le bollette esose, i tempi di attesa, i disservizi.
Quello che vorrei è che Mamma Hera non mi scrivesse più.
Ecco quello che il Gruppo Hera ha postato sulla mail (quella su cui ricevo le bollette) due giorni fa. A me e anche a voi, a tutti gli utenti di Hera come fornitore d’acqua potabile. Confesso, questo catalogo di buoni consigli mi ha fatto infuriare. Già dal titolo: “L’acqua è un bene prezioso: cosa fare per non sprecarla”.
E Mamma Hera continua:
Gentile Francesco,
come sappiamo, l’acqua è un bene prezioso e per preservarla occorre l’impegno di tutti.
Come Gruppo Hera, vorremmo darti strumenti in più per essere sempre consapevoli sull’utilizzo di questa risorsa:
- da un lato, raccontarti le azioni che abbiamo messo in campo,
- dall’altro aiutarti a capire come e quanto puoi risparmiare con alcuni semplici accorgimenti.
Ogni anno ci occupiamo di rinnovare tratti di rete acquedottistica datati e/o usurati, sostituendo le tubature presenti con nuove condotte per prevenire possibili rotture e perdite. Nel 2022, abbiamo sostituito 161 Km di tubature nei territori in cui operiamo.
Le tubature gestite dal Gruppo Hera sono un colabrodo, disperdono dal 38 al 40% dell’acqua fornita dall’acquedotto. Rinnovare la rete? Con grande calma, i lavori costano e bisogna assicurare un buon profitto agli azionisti. Ma la stessa Hera sprecona vuole insegnarci i trucchetti per risparmiare l’acqua di casa nostra, e ci chiama per nome, come fosse un nostro vecchio amico.
La domanda sorge spontanea: da che pulpito?
Rispondo con una frase celebre di mia nonna Linda, dal pulpito di “Don Marziale, che predica bene e razzola male”.
Per cui: Cara Hera non scrivermi più.
Restando in attesa di sbatterti fuori dal mio contatore,
sono a porgere distinti saluti.
(Francesco Monini, cittadino)
Copertina: la cover del post di Hera Spa inviato a tutti i suoi utenti.
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Francesco Monini
Commenti (4)
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Stupenda lettera.
Sento e la penso esattamente allo stesso modo . Hai espresso quello che molti pensano .
Io mi sono tolta da Hera da molto tempo .
Bravo 👏
Il tema acqua è ben più complesso e quello della gestione dei servizi a rete ancora di più. Inoltre per chi desidera approfondire il modo di operare di HERA consiglio di leggere questo documento https://www.gruppohera.it/gruppo/sostenibilita/bilancio-di-sostenibilita
Buongiorno Simone (peccato lei non si presenti anche con il cognome), nessuno nega che si tratti di temi complessi. Il mio del resto era solo un corsivo e non affrontava perciò il tema del percorso complesso che porta alla ripubblicizzazione dei servizi. Un percorso però già sperimentato altrove (ad esempio a Forlì con altri 13 comuni). A Ferrara già esiste un documento della Rete Giustizia Climatica che presenta uno studio particolareggiato per la pubblicizzazione del servizio gestione rifiuti (trova il pdf allegato all’ultimo articolo di Corrado Oddi su Periscopio). La pubblicizzazione del servizio idrico è certo più complesso: ci vogliono 4 anni per prepararlo e attuarlo. Ma si può fare ed altrove è già stato fatto. Insomma, l’ineluttabilità di Hera non è un dogma. Lei è liberissimo di crederci. Io no.