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Cara Barilla, quanto hai pagato per usare la nostra Rotonda Foschini?

Non è uno scherzo. Li avrete visti. Cartelloni giganti in giro per Ferrara, replicano la pubblicità della pasta più famosa al mondo. Quella del Mulino Bianco, del “Dove c’è casa c’è Barilla”. Bell’idea e bell’effetto: un biscottone con al centro l’ovale dello storico marchio Barilla.
Eccola, la incontro di nuovo in un post su Ferrara Rinasce, la pagina Facebook dove Alan Fabbri dialoga con i suoi tanti followers.

Testo d’accompagnamento:
Barilla sceglie #Ferrara e la sua rotonda Foschini.

La foto pubblicitaria:

Sotto la foto: 250 Like e una sfilza di commenti entusiasti.

In Italia siamo speciali per regalare le nostre bellezze, i nostri tesori, la nostra arte.  I musei e le biblioteche straniere si fanno pagare fior di quattrini lo sfruttamento commerciale delle immagini dei loro tesori, in  Italia spesso ci accontentiamo di farci pagare una copia della foto.
Almeno Totò (in “Totò Truffa”) la Fontana di Trevi cercava di venderla.  Non era il legittimo proprietario della celeberrima fontana di Pietro Bracci, ma aveva una sua personale ragione: perché tutti quegli stranieri potevano vedere e toccare il nostro monumento senza pagare il biglietto? Potevano forse bastare le 100 lire buttate nella vasca?
Totò è grandissimo ma non può essere un esempio, almeno nel caso della fontana, dove da il meglio di sé come attore ma è pur sempre un truffatore. Io, pero, nel caso Barilla/Rotonda Foschini mi sento il truffato.

La Barilla non è solo la marca di pasta più conosciuta e (forse) più venduta, è anche una grande multinazionale, con stabilimenti in tutto il mondo, e che nel 2022 ha fatturato 4,663 miliardi di euro, con un utile netto di 192 milioni di euro.
La Barilla, insieme a Volkswagen e Ferrero, è top spender in pubblicità: solo in Italia, ogni anno il Gruppo Barilla spende circa 90 milioni di euro in spazi pubblicitari: sui muri, in televisione, sui giornali, sui social media. 

Allora, io non contesto la pubblicità della Barilla con la Rotonda Foschini. Anzi, a me piace, infatti Barilla spende tantissimo ma le sue pubblicità sono sempre originali, alcune volte geniali. Però chiedo: perché nella pubblicità non c’è nessun riferimento a Ferrara e al suo Teatro? Nemmeno una scritta piccola piccola.
E soprattutto, questa volta la domanda è per il Sindaco e la sua allegra squadra, la potentissima Barilla ha pagato qualcosa –  il pagamento di una royalty, un cospicuo rimborso, almeno un’ elemosina – per prendersi la nostra Rotonda Foschini?

La scorsa primavera, Bruce Springsteen si è preso gratis quel gioiello del Parco Urbano e se n’è andato lasciando fango al posto dell’erba. I danni non li ha pagati lui ma la Fondazione Teatro Comunale (con i nostri soldi ovviamente).
Ora la Rotonda Foschini, cioè il Teatro Comunale, cioè Ferrara, entra (in forma anonima) in una famosa pubblicità.
In fondo sarebbe una bella cosa, un piccolo orgoglio, qualcuno dice: un onore; non esageriamo. Ma se, anche questa volta, abbiamo regalato le nostre bellezze ai miliardari è solo una beffa. Anzi, un furto legalizzato.

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Francesco Monini

Nato a Ferrara, è innamorato del Sud (d’Italia e del Mondo) ma a Ferrara gli piace tornare. Giornalista, autore, infinito lettore. E’ stato tra i soci fondatori della cooperativa sociale “le pagine” di cui è stato presidente per tre lustri. Ha collaborato a Rocca, Linus, Cuore, il manifesto e molti altri giornali e riviste. E’ direttore responsabile di “madrugada”, trimestrale di incontri e racconti e del quotidiano online “Periscopio”. Ha tre figli di cui va ingenuamente fiero e di cui mostra le fotografie a chiunque incontra.

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