A partire da questa data lə scioperanti si incontreranno tutti i pomeriggi dalle ore 17 alle ore 20 in Piazza Maggiore per chiedere alla Regione Emilia-Romagna di abbassare gli obiettivi di neutralità climatica dal 2050 al 2030 e indire un’Assemblea Cittadina regionale per elaborare le politiche eco-climatiche necessarie a realizzare questo impegno. Il gruppo si è organizzato chiedendo a cittadine e cittadini di aderire anche solo per un giorno allo sciopero finché la Regione non si impegnerà ad agire ora accogliendo le nostre richieste, perché non è la lotta di un giovane, ma è la lotta di tutta l’umanità.
“Sono Alessandro, padre di un figlio di 23 anni. Ho deciso di aderire allo sciopero della fame perché sono molto preoccupato del collasso climatico ed ecologico che stiamo attraversando. Per questo motivo ho fame di speranza, ho fame di un futuro per mio figlio e per tutti i ragazzi, i bambini, i giovani di questo mondo”.
Decine di cittadine e di cittadini di tutte le età e di tutti i territori della Regione sciopereranno insieme a Emiliano. Scioperano perché spaventatə dagli eventi estremi degli ultimi mesi. Scioperano perché consapevoli delle responsabilità che le istituzioni hanno avuto nel guidarci verso il collasso e le possibilità che avrebbero di salvarci, se solo si dotassero degli strumenti per farlo.
Le responsabilità della Regione Emilia-Romagna
Si è appena conclusa una delle estati più calde della storia dell’umanità. Quest’anno l’Emilia-Romagna si è trovata nella situazione apparentemente paradossale di dover fronteggiare gli effetti devastanti della siccità dopo aver passato gran parte della primavera del 2023 a fare i conti con le devastazioni delle alluvioni, che hanno causato la morte di 17 persone e oltre 22.000 sfollatə. Lə primə profughə prodottə dal cambiamento climatico nella storia della nostra regione.
Di fronte a questi scenari, per XR è essenziale che le istituzioni regionali agiscano attraverso politiche eco-climatiche elaborate con la partecipazione dei cittadini e delle cittadine della regione.
Abbiamo potuto osservare il potenziale distruttivo delle alluvioni primaverili favorite da una cementificazione scellerata del suolo frutto di politiche che hanno ignorato l’alto rischio idro-geologico del nostro territorio: infatti, nonostante la legge regionale 24/2017 affermi di contrastare la cementificazione, l’Emilia- Romagna continua a essere la terza regione in Italia per consumo di suolo, e la prima per quanto riguarda le aree a rischio alluvione. Inoltre, come segnalato dal Prof. Paolo Pileri su altreconomia, il 7 agosto scorso la delibera 1407 della Giunta regionale ha dispensato le autorità comunali dal dover ricorrere al parere dell’Agenzia ambientale regionale (Arpae) sulle valutazioni ambientale strategiche dei loro piani urbanistici. Un’altra dimostrazione dell’inconsistenza delle politiche ecologiche della Regione Emilia-Romagna.
Il “Patto per il Lavoro e per il Clima” si è rivelato un guscio vuoto: mancando di una chiara formulazione sia di obiettivi intermedi che di investimenti specifici e risorse finalizzate al raggiungimento del 100% di energie rinnovabili al 2035.
Senza questi indicatori è impossibile monitorare l’attuazione dei propositi del Patto, che sono in aperta contraddizione con le grandi opere ad alto impatto ambientale, come l’allargamento del sistema autostradale-tangenziale a Bologna (il Passante di Mezzo) e il rigassificatore di Ravenna, avviate col consenso delle autorità Regionali, nonostante l’opposizione di più di settanta associazioni ecologiste regionali che fanno parte della Rete per l’Emergenza Climatica ed Ambientale dell’Emilia-Romagna.
La nostra determinazione
Dispostə a privarci del cibo, abbiamo fame di giustizia climatica, prontə a entrare in azione per fermare la violenza di questo sistema capace di generare ed esacerbare le disuguaglianze. Abbiamo fame di democrazia: l’Assemblea Cittadina regionale rappresenta un’opportunità per ri-politicizzare le comunità, un laboratorio per elaborare politiche serie ed efficaci partendo dalla scienza e da un coinvolgimento reale di cittadini e cittadine. Abbiamo fame di vita e di futuro.
Laddove la politica continua a mettere in pericolo le nostre vite, noi continueremo a ribellarci all’estinzione con i nostri corpi. Extinction Rebellion, con il supporto di tutte lə cittadinə che hanno aderito e aderiranno, continuerà lo sciopero finché la Regione non agirà.
Extinction Rebellion – Bologna
In copertina: Un precedente sciopero della fame di Extinction Rebellion (foto di Pasquale Pagano)
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