BIODIVERSITÀ ADDIO
Il governo Meloni cancella il vincolo paesaggistico a tutela dei boschi
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BIODIVERSITÀ ADDIO. Il governo cancella il vincolo paesaggistico a tutela dei boschi
29 settembre 2023 – È stato approvato, in sede di conversione del Decreto legge “Asset” che trattava di tutt’altra materia, un emendamento presentato da FdI che cancella totalmente la tutela paesaggistica dei boschi nei confronti dei tagli boschivi, manomettendo il Codice Urbani e il senso originario della legge Galasso: la tutela dei boschi nelle aree vincolate con decreto ed il concetto di taglio colturale.
La difesa dei boschi ha subito, negli anni, vari attacchi del mondo forestale, sia da parte delle ditte, che dei politici degli enti locali, che di alcune rappresentanze dei dottori agronomi e forestali, che di una frazione del settore accademico, contro il parere prevalente di biologi, botanici e studiosi dell’ecologia e del paesaggio.
Le regioni, in modo incontrollato, hanno esteso il concetto di taglio colturale ad ogni possibile ed immaginabile trattamento selvicolturale, anche il taglio a raso, che si applica ai nostri boschi ceduo. Il motivo questa volta è chiaro, come dice letteralmente l’art. 5–bis del decreto, senza tanti giri di parole: incentivare la filiera del legno, aumentare la concorrenza sui mercati esteri (specialmente quelli balcanici e nord europei, che tagliano boschi a raso su grandi superfici) e accrescere l’approvvigionamento interno di legno, rallentando l’evoluzione degli ecosistemi forestali. Si annulla quindi la tutela paesaggistica, di rango costituzionale primario, al fine di incrementare l’economia. Del resto, non è la prima volta che principi costituzionali vengono violati pur di aumentare i tagli boschivi: pensiamo per esempio al Testo Unico per le Filiere Forestali, che consente alle Regioni di obbligare i proprietari a tagliare i loro boschi.
Questo la dice lunga non solo sull’attuale politica di tutela ambientale e dei beni culturali, ma sulla stessa cultura costituzionale, tra l’altro recentemente arricchita dalla tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e della biodiversità, gravemente fraintesa da chi ha proposto e votato questo articolo. Una scelta del tutto anticostituzionale.
Questa non vuole essere una critica politica all’attuale maggioranza, visto che tale volontà politica, che covava dal 2018, anno di approvazione del controverso Testo Unico Forestale, è trasversale ai maggiori partiti, con asse privilegiato PD-Lega, con il contrappunto di Legambiente, cui si è aggiunta anche FdI.
Dietro questa decisione ci sono molte lacune culturali, scientifiche e concettuali da parte dei proponenti, nonché palesi ragionamenti illogici e aberranti tra i sostenitori, la cui applicazione apre allo smantellamento di ogni tutela ambientale e paesaggistica.
Innanzi tutto da parte di coloro che sostengono che l’opera dell’uomo ha formato il paesaggio, e quindi anche i tagli, in quanto opera dell’uomo, fanno parte del paesaggio. Con questo ragionamento, potremmo sostenere che anche le case e i palazzi fanno parte delle opere umane, e quindi costruire qualsiasi casa o palazzo non danneggi mai il paesaggio.
Chi sostiene poi che l’autorizzazione paesaggistica danneggi l’economia forestale in quanto inutile orpello burocratico, ammette di conseguenza, con tale ragionamento, che anche l’autorizzazione paesaggistica per costruzioni, apertura di cave, e ogni altra opera, essendo oggettivamente un orpello alle attività produttive, potrà essere superata a richiesta degli operatori e dei professionisti del settore (imprese edili, ingegneri, architetti, che invece non si sognano nemmeno lontanamente di farlo).
Il prossimo passo sarà quindi, conseguentemente e coerentemente, l’abrogazione dell’art. 9 della Costituzione?
Adesso finalmente parte del settore dei tagliatori e dei dottori forestali avrà mani libere sui boschi che, coi loro 11 milioni di ettari, rappresentano il più vasto patrimonio culturale della nazione.
Con il presente comunicato lanciamo pertanto l’appello a tutte le associazioni di protezione ambientale, ai comitati, ai gruppi di azione civica e ai cittadini, affinché la protesta della società civile si elevi sopra questa barbarie.
Gufi
www.gufitalia.it
L’obiettivo primario del GUFI è quello di assicurare la conservazione del patrimonio forestale nazionale affinché possa essere lasciata in eredità alle generazioni che verranno. Perché la tutela della biodiversità e del paesaggio naturale dei boschi italiani e dei benefici ecosistemici che questi assicurano all’uomo sia assicurata è necessario che almeno il 50% della copertura forestale del Paese sia lasciata alla libera evoluzione. Ciò è possibile senza entrare in conflitto con le esigenze economiche di tipo produttivo.
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Commenti (5)
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Che questo obbrobrio di provvedimenti è indubbiamente anticostituzionale. la Regione Toscana aveva cercato di fare ugualmente un provvedimento di legge che superava l’autorizzazione paesaggistica per quei tagli in cui il vincolo paesaggistico non era legato e non si riferiva al bosco ma ad altri beni ambientali e/o culturali presenti nell’area vincolata. Tale disposizioni sono state annullate dal TAR perché dichiarate anticostituzionale. C’è da augurarsi che anche l’emendamento di FdI sia ugualmente cassato.
Non è proprio così, pareri altrettanto autorevoli
https://www.rivistasherwood.it/t/novita-e-notizie/addio-al-doppio-vincolo-paesaggistico.html
I boschi sono i nostri polmoni. Ci offrono refrigerio nella calura estiva, creano quel minimo di umidità che è essenziale per la ostra vita e per quella di piante e animali, nelle nostre stagioni sempre più siccitose.
Una camminata in un bosco maturo, con un alto grado di biodiversità, abbassa i livelli di cortisolo nel sangue, diminuendo stress e infiammazioni, che sono all’origine di molte patologie.
Tagliare i boschi per bruciarli nelle nostre stufe o centrali a biomasse è un’altra forma di suicidio che il genere umano sembra voler mettere in atto, senza chiedere il permesso alle generazioni future.
Qualsiasi pare autorevole che non tenga conto di tutto questo è inaccettabile
Concordo in pieno, tanto più che ho scritto più volte dei benefici delle foreste. Basta leggere. I pareri sono di esperti forestali.
La rivista Sherwood e molto di parte, quindi le sue opinioni non possono essere considerate come un parere scientifico inappellabile. e’ una visione di parte, di persone che vivono sul taglio del bosco.
Il bosco va tutelato con serietà e rigore.
Parola di un forestale che tutela i boschi da 40 anni
Alessandro Bottacci