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Ritorna a Ferrara Ultimo Rosso, la festa della poesia itinerante. La poesia scende dai palchi, esce dai libri, abbandona le corone di alloro. Perché, come dice il murales nella fotografia di copertina: “La poesia, come il pane, è di tutti”. 

È la festa dei poeti, ma anche di tutti quelli che credono alla poesia come strumento di liberazione, individuale e collettiva. Perchéè la vera poesia non è solo bella, è utile. Anzi, indispensabile.

L’anno scorso, nella prima edizione, ci avevano accompagnato i grandi poeti. Che amiamo, ma con cui abbiamo un po’ giocato. Ricordate le cartoline?.

  

Quest’anno, invece, siamo andati in giro e la poesia – la poesia libera, popolare, anarchica – l’abbiamo incontrata ovunque. Nei campi, sulle montagne, sul ciglio delle strade, ma soprattutto sui muri. Qualche anonimo aveva scritto una frase, una poesia, una storia. 
Ecco quindi la locandina,
 o meglio, la prima delle locandine della seconda edizione di Ultimo Rosso.

Ma che possono fare dei poeti soldati senz’armi contro la guerra che incendia l’Europa, il freddo che arriva, l’ingiustizia, l’intolleranza, l’indifferenza? Tiziano Terzani, tra le ultime cose che ha scritto, parla di una sua fantasia, di una piccola isola e di un gruppetto di poeti.

Scrive Terzani: “Mi sono spesso chiesto, strada facendo, da dove sarebbe arrivata la soluzione al problema che affrontiamo, quello dell’umanità che mi sembra stia annaspando nella sua ricerca di una soluzione a quello che non va. Una volta, attraversando in nave lo stretto di Malacca, in una di quelle belle serate in cui si stava sulla tolda della nave a guardare il tramonto, vidi all’orizzonte decine di splendide isolette e mi venne la divertente idea che la soluzione sarebbe arrivata da una congiura di poeti. Perché soltanto la poesia mi pareva potesse ridarci una spinta di speranza. Identificai un’isola lontanissima, insignificante, che non era segnata su nessuna carta, ma in cui immaginavo crescesse una generazione di giovani poeti che aspettavano il momento di prendere in mano le sorti del mondo. Avevo in qualche modo il sentimento che non c’era una soluzione nei partiti, nelle istituzioni, nelle chiese, dove tutti ripetono le stesse cose.”

Ecco, il Collettivo Poetico Ultimo Rosso ha in mente una pazzia del genere. Una congiura di poeti che non accetta il mondo della finanza e della fame, che immagina e promuove la poesia e un mondo di uguali.

Se un poeta cerca gloria, aspira a qualche medaglia, si rode per i successi altrui, il Collettivo non è un posto per lui. Per Tutti gli altri e le altre, poeti e semplici lettori e amanti della poesia, le iscrizioni sono aperte.

Ma che succederà esattamente sabato 8 ottobre? Qualcosa ve la diremo domani. Per scoprire il resto l’unico modo è partecipare.

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Pierluigi Guerrini

Pier Luigi Guerrini è nato in una terra di confine e nel suo DNA ha molte affinità romagnole. Sperimenta percorsi poetici dalla metà degli anni ’70. Ha lavorato nelle professioni d’aiuto. La politica e l’impegno sono amori non ancora sopiti. E’ presidente della Associazione Culturale Ultimo Rosso. Dal 2020 cura su Periscopio la rubrica di poesia “Parole a capo”.

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