Naturalmente il sindaco Fabbri, iscritto alla Lega e amico personale di Matteo Salvini, può pensare ogni male del Partito Democratico. Ci mancherebbe…
Quindi può scrivere peste e corna delle Opposizioni ai suoi migliaia di followers sul suo canale Facebook.
Ovvio, può dire la sua alla stampa locale, magari occupando (l’ha fatto proprio oggi, 3 ottobre 2023) 2 spaginate del quotidiano amico Il Carlino Ferrara, magnificando il suo governo e tacciando di inconcludenza e di povertà di idee il Pd e le altre formazioni del Centrosinistra che gli si oppongono in Consiglio Comunale.
Dice cose inesatte, cattiverie, balle spaziali? Sarà un problema della sua coscienza e, forse, una lezione per i futuri elettori.
Si lascia andare ad espressioni tendenziose, ad attacchi inconsulti, ad insulti veri e propri? Qui non interessa. Se ne occuperà, forse, qualche giudice.
Ma insomma, Alan Fabbri, piaccia o no, è un uomo libero, e se non è “uno di noi” (io ad esempio non sono “uno dei loro” e non l’ho mai nascosto) è comunque “un cittadino come noi”, libero di esercitare il suo diritto di espressione e di opinione, che la nostra Costituzione della Repubblica gli garantisce.
C’è solo una cosa che Fabbri non può e non deve fare. Non può dimenticarsi di ricoprire la carica di Sindaco della città di Ferrara. Quando parla in via ufficiale deve “cambiarsi il cappello” e mettersi quello da Primo Cittadino. A maggior ragione se fra 10 mesi i suoi concittadini (di destra, di centro e di sinistra) saranno chiamati a scegliersi un nuovo governo e un nuovo sindaco.
Leggete questa Comunicazione del Sindaco, pubblicata ieri 2 ottobre sul sito ufficiale del Comune di Ferrara: sezione Notizie, sottosezione Agenda del Sindaco
“Più si procede nel percorso verso le elezioni più emerge chiaramente che il Pd, nelle sue svariate correnti, è unito solo da un programma elettorale anti-Fabbri. Pensavamo di confrontarci su idee, proposte, progetti, visioni strategiche della città del futuro e invece, ancora una volta, ciò che emerge è solo un ‘programma – contro’ l’Amministrazione. Addirittura pare si siano inventati i tavoli anti-Fabbri in vista dell’imminente congresso, mentre tentano di fare capolino alcuni candidati, veri o presunti non è dato sapere.
Dispiace perché, a causa del vuoto che sta esprimendo il partito democratico, la campagna elettorale non potrà essere, stante le premesse, un’occasione per confrontarsi sui contenuti, ma rischia di essere la solita nota stonata di un partito, il Pd appunto, che in assenza di capacità costruttiva, sa solo dire ‘no’ a tutto. Come accaduto in questi anni, peraltro. Cambiano i segretari, cambiano le correnti, ma rimane il solito e vecchio Pd di sempre, oscurantista e carico di risentimento e odio, non solo politico, per aver perso le elezioni, candidandosi così a una seconda sconfitta. Il Pd di Ferrara si pone oggi solo come un partito-contro. Per il resto è nebbia fitta in val padana”. Così il sindaco Alan Fabbri commentando le ultime dichiarazioni di portavoce ed esponenti delle componenti territoriali legate a Elly Schlein e Stefano Bonaccini.
(Comunicazione Sindaco)
Non entro nel merito, ho anch’io qualche opinione su cosa fa e cosa non fa l’Opposizione ferrarese, e pure su questa anomala campagna elettorale che sembra già partita, 250 giorni prima del giorno del voto amministrativo.
Lo farò, ma qui il problema è un altro. Qui parlo del rispetto di una regola minima di correttezza politica. Una regola a cui attenersi sempre, ancor di più in periodo di elezioni.
Se parli da sindaco, se ti metti la fascia tricolore, se intervieni sui canali ufficiali del Comune, non puoi fare campagna elettorale, non puoi indossare la maglietta verde di ultras della Lega. Devi parlare da Sindaco. Da sindaco di tutti i ferraresi. E basta.
Non so che nome salterà fuori dall’urna il prossimo 7 giugno 2024. Ognuno farà la sua scelta.
Quello che vorrei – lo dico alla Maggioranza e all’Opposizione, alla squadra di Alan Fabbri come alla squadra che gli si opporrà – anzi, quello che oserei pretendere, è un/a Sindaco/a che sappia stare al suo posto, che conosca le sue responsabilità, il suo ruolo, i limiti politici ed etici a cui un Primo Cittadino deve attenersi.
Non chiedo tanto. Potrebbe anche bastare una persona con un po’ di buon gusto, ma di quello, almeno a Ferrara, non tutti sono forniti.
Quel che è certo che di sindaci padre padrone – oggi, ma anche ieri – ne abbiamo avuti abbastanza.
Cover: Alan Fabbri, Sindaco di Ferrara – immagine tratta dal sito ufficiale del Comune di Ferrara
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Francesco Monini
Commenti (3)
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Ottime e misurate osservazioni verso una persona che, quando fu eletto, disse che intendeva rappresentare tutti/e i/le ferraresi. Anche chi (ed erano la maggioranza) non l’avevano votato, anche e soprattutto restando a casa o facendo altro.
Ieri ho avuto la possibilità di leggere su Facebook ciò che il Sindaco Fabbri ha dichiarato e ho già espresso il mio parere decisamente contrario a tale comportamento. Ma mi sono soffermata a leggere alcuni commenti e purtroppo ho capito che il vero problema è nei suoi sostenitori che lo osannano a prescindere, molti non sanno o non vogliono nemmeno rendersi conto che i ruoli istituzionali vanno rispettati, che non puoi perché rivesti una carica fare o dire quello che vuoi, anzi, altroché dibattito mai cercato peraltro!
il neofudalesimo digitale di certe figure e partiti o forze politiche è per sua stessa essenza PADRONALE
Ottimo articolo direttore. anche per chi non abita a Ferrara ma appunto vale per tutti i cittadini/e persone del Paese Italia e non solo ovviamente