Nubya Garcia e il ritmo del new jazz
Da circa un decennio Londra è indiscutibilmente la capitale del new jazz, e la sua scena musicale è il frutto di un’elettrizzante mescolanza di stili e culture: dall’afrobeat al grime, passando per l’hip hop e il reggae. Il filone è guidato dal supergruppo Sons Of Kemet, dal duo Binker & Moses, dalla band Ezra Collective e da un sacco di strumentisti talentuosi e innovativi, che si esibiscono perlopiù nei locali di Soho, Camden e Dalston.
La fucina più prolifica del new jazz londinese è l’agenzia Tomorrow’s Warriors, co-fondata nel 1991 dal contrabbassista Gary Crosby, il cui scopo è fornire un’educazione musicale di alto livello a tutte quelle persone che altrimenti, per motivi finanziari o familiari, non potrebbero riceverla. Tomorrow’s Warriors è quindi un’accademia che promuove da più di trent’anni una didattica inclusiva, rivolta soprattuto alle minoranze etniche.
Una delle più brillanti musiciste ad aver studiato presso la suddetta accademia è la sassofonista Nubya Garcia, 32enne di origine afro-caraibica (la madre è guyanese, il padre di Trinidad e Tobago). Nata e cresciuta nella caleidoscopica Camden Town, la musica di Garcia è il luogo di incontro tra le sue radici e l’effervescenza del suo quartiere.
L’album d’esordio è uscito a settembre del 2020, e inizia con un pezzo di quasi 8 minuti che ha l’obiettivo di far percepire all’ascoltatore il ritmo sfrenato dell’attualità, nonché quel senso di disconnessione che a volte caratterizza le nostre routine. Pace è un caos a tratti dolce, a tratti vorticoso, in cui non troverete ritmiche swing o bossa nova a cui appigliarvi, bensì delle inaspettate e tortuose montagne russe dalle quali, tuttavia, non vorrete più scendere.
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Paolo Moneti
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