Il vintage rock degli anni ’20
Tutina attillata, pantaloni a zampa d’elefante, trucco, sigaretta e un bel paio di zeppe. L’estetica anni ’70 c’è, la musica di quell’epoca pure. E stiamo parlando di due fratelli nati nel 1997 e nel 1999, ossia i newyorchesi Brian e Michael D’Addario.
Il nome d’arte è Lemon Twigs, e ce l’hanno scritto in fronte a chi e a cosa si ispirano: il gusto per la melodia di Elton John, il glam ammiccante di Bowie, la maestosità barocca dei Queen e l’istinto selvaggio di Iggy Pop. Aggiungete un po’ di sana sfrontatezza, qualche ruffianata qua e là, e il divertimento è dietro l’angolo.
L’imitazione di Dylan, Jagger e Springsteen in Hell On Wheels [Qui] è a dir poco irresistibile, così come lo è l’andamento scanzonato, e pure un po’ bluegrass, di Small Victories [Qui]. La mia preferita, però, è una piccola gemma pop-glam di appena due minuti e mezzo, in cui ogni pezzo del puzzle è al posto giusto: linee vocali, arrangiamenti e assoli di chitarra.
Il brano fila che è una meraviglia, ha un gran tiro e si poggia su una struttura semplice ed efficace. Ciò conferma che il più delle volte non c’è bisogno di inventarsi chissà che, né tantomeno di allungare il brodo con cambi di tonalità o lunghe code strumentali fini a se stesse. Se sfruttati a dovere, due minuti e mezzo sono più che sufficienti per far funzionare un pezzo rock’n’roll.
The One è la settima traccia del terzo album dei Lemon Twigs, Songs For The General Public, uscito nel 2020. Tra circa un mese uscirà il nuovo disco, e dall’ascolto dei primi singoli pare che i fratelli D’Addario siano saliti sul carro degli anni ’60, mettendosi un po’ in discussione e attingendo a piene mani dal cantautorato di Brian Wilson e Paul Simon.
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Paolo Moneti
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Anni ’20 di quale secolo?