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Ferrara film corto festival

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Twitter era partito bene. Certi giornalisti e scrittori dalla penna fulminante lo avrebbero utilizzato al meglio, ci fosse stato ai loro tempi: Ennio Flaiano, Luigi Pintor, Fortebraccio. Poi è degenerato, come tutto ciò di cui il genere umano abusa – tipo il pianeta Terra.

Quando uno strumento si trasforma in “bestiario” (termine che manca di rispetto alle bestie), la cosa migliore da fare è selezionare le bestialità che mostrano come una folgorazione la Weltanschauung dell’autrice: in questo caso, Daniela Santanchè.

La prima è un suo tweet del 3 aprile 2021, dopo la notizia dello sbarco di 450 persone a Lampedusa:

Cambiano i governi, ma i porti rimangono spalancati. E così, mentre noi siamo rinchiusi in casa per legge, continuano a sbarcare liberamente migliaia di #clandestini creando problemi sanitari, di #sicurezza e di legalità. Noi di Fratelli d’Italia diciamo BASTA! #BloccoNavale

La seconda è un cinguettio video di qualche giorno fa, nel quale, da Santa Margherita Ligure, dichiara:

Mi hanno appena segnalato che nel porto di Santa Margherita le imbarcazioni devono rientrare alle ore 19. Capite che è sbagliato. Ma può un porto chiudere alle 19 quando magari uno vuole stare in barca e godersi il tramonto? No, non è possibile. Vi farò sapere.

Porti sprangati per i derelitti, spalancati h24 per chi deve fare aperitivo in barca al tramonto. Il fatto che costei sia l’attuale Ministro del Turismo della Repubblica Italiana non aggiunge nulla a quello che sappiamo di lei. Casomai dice qualcosa su quello che siamo diventati noi.

Ferrara film corto festival

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Quattro giorni di eventi internazionali dedicati al cinema indipendente, alle opere prime, all’innovazione e ai corti a tematica ambientale.

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Nicola Cavallini

E’ avvocato, ma ha fatto il bancario per avere uno stipendio. Fa il sindacalista per colpa di Lama, Trentin e Berlinguer. Scrive romanzi sui rapporti umani per vedere se dal letame nascono i fiori.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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