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SE CAMMINASSI VERSO DI TE… CAMMINERESTI VERSO DI ME?

Il 28 giugno, per la regia di Massimiliano Piva e con il patrocino di AIAS e del Comune di Ferrara, è andato in scena alla sala Estense lo spettacolo “Se camminassi verso di te..”

Il titolo dello spettacolo, suggestivo ed evocativo, ha mantenuto le promesse perché il fulcro dello spettacolo mi è parso proprio il movimento, tanto più difficile e improbabile essendo la maggioranza degli attori su una sedia rotelle, icona scelta per la locandina dell’evento.

Ma di movimento interiore si è soprattutto trattato, nella recitazione di storie scritte dagli attori stessi, che si sono raccontati con semplicità e autenticità, a volte usufruendo della voce amica di alcuni volontari dell’Aias.   Hanno raccontato la loro storia, piena di interrogativi, a volte di rabbia e dolore, a volte di semplice  stupore dell’imprevedibilità del destino.
L’essenzialità della scenografia convogliava magneticamente l’attenzione sui monologhi e i dialoghi recitati dagli attori.  Non sono mancati i momenti di improvvisazione , simpatici e allegri, mostrando di essere specialmente “gruppo”, dove la battuta comica e a volte ironica scaturisce dalla confidenza della frequentazione frequente, dalla fiducia nell’amicizia degli altri.

I valori messi in moto che hanno “camminato” verso il pubblico sono la merce rarissima della spontaneità, dell’autenticità e della sim-patia, in un mondo che ha reificato tutto, nello scandalo, direbbe il grande Heidegger, della “cosalità” delle persone, il cui essere è  trasformato in ente da quella che eufemisticamente alcuni si ostinano a chiamare “economia di mercato”, mentre altro non che la trasformazione degli esseri umani in oggetti, producendone dei nuovi ed eliminando quelli difettosi.

La sapiente regia di Massimiliano Piva , basata sulla “Cosquillas theatre methodology”, è apparsa quasi invisibile, come ha affermato lo stesso Piva : “ Il regista deve apparire il meno possibile, le idee provengono da loro, io dopo anni di esperienza teatrale non ne ho più. Conferma che tutte le cose grandi, comprese le grandi professionalità, sono innanzitutto semplici, immediate, immuni dal protagonismo.

La professionalità del regista è stata avvallata dal risultato: anche il pubblico si è  mosso, o meglio com-mosso, mosso insieme e verso gli attori, al di là di essere parenti, amici o comunque spettatori benevolenti. Il messaggio dello spettacolo, l’ipotesi iniziale, ha avuto una risposta affermativa: Sí,  se tu camminassi verso di me”, quello che accadrebbe , ed è accaduto in questo spettacolo, è che io camminerei verso di te.
La regia di Massimiliano Piva, oltre a uno spettacolo divertente, ma profondo, alla fine ha diretto un incontro, fra gli attori, fra attori e volontari dell’Aias, fra attori e pubblico.

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Eleonora Graziani

Laureata in pedagogia e filosofia, PHD in feminist studies presso l’Università di Coimbra. Ha insegnato in Italia e all’estero, in carcere e agli adulti stranieri lingua e cultura italiana. Filosofa femminista ha al suo attivo diverse pubblicazioni sulla mistica femminile.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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