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Ferrara film corto festival

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La porta stretta di Lampedusa

La foto che vedete nella cover ha qualcosa di incantevole e perfetto:  l’incrocio dei piani e dei colori: il cielo con le nuvole dipinte da Canaletto, il blu profondo e immobile del Mediterraneo, la spiaggia tiepida e accogliente. Al centro del quadro “La porta di Lampedusa”, la grande opera di Mimmo Paladino dedicata alla memoria dei migranti che hanno perso la vita in mare. Ai piedi della “Porta d’Europa”, miraggio o sentiero di salvezza tra acqua e terra, la siepe sorridente dei ragazzi del Comitato 3 ottobre, arrivati  sull’isola e impegnati proprio in questi giorni in un festival periferico e alternativo centrato su “Memoria, Dialogo, Accoglienza”

11 anni fa, il 3 ottobre del 2013, il grande naufragio, almeno 368 morti, corpi senza vita arrivati a riva e raccolti pietosamente dagli isolani. Quindi questa non è solo una foto magnifica (iconica, se l’aggettivo non fosse ormai appannaggio delle bancarelle televisive), ma è una foto indimenticabile, almeno per chi, come i ragazzi di Lampedusa, hanno scelto di non dimenticare.

 

In copertina: il gruppo dei volontari del Comitato 3 ottobre sulla spiaggia di Lampedusa  ai piedi del Memoriale del grande naufragio (foto: isola di Lampedusa, 30 settembre 2024)

 

 

Ferrara film corto festival

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dal 23 al 26 ottobre 2024
Quattro giorni di eventi internazionali dedicati al cinema indipendente, alle opere prime, all’innovazione e ai corti a tematica ambientale.

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Francesco Monini

Nato a Ferrara, è innamorato del Sud (d’Italia e del Mondo) ma a Ferrara gli piace tornare. Giornalista, autore, infinito lettore. E’ stato tra i soci fondatori della cooperativa sociale “le pagine” di cui è stato presidente per tre lustri. Ha collaborato a Rocca, Linus, Cuore, il manifesto e molti altri giornali e riviste. E’ direttore responsabile di “madrugada”, trimestrale di incontri e racconti e del quotidiano online “Periscopio”. Ha tre figli di cui va ingenuamente fiero e di cui mostra le fotografie a chiunque incontra.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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