Skip to main content

Ferrara film corto festival

Ferrara film corto festival


‘Dive’, il tuffo

Dopo Venezia 80, al Popcorn Film Festival arriva ‘Dive’, di Aldo Iuliano. Inno alla vita

Va in scena la semplicità dei valori di sempre, al Popcorn Film Festival di Porto Santo Stefano.

‘Dive’, di Aldo Iuliano, è la storia pulita di due adolescenti che arrivano su una spiaggia isolata e ‘complicata’ per dimenticare il mondo che li circonda e passare del tempo insieme. Una storia di amicizia, forse di amore che nasce, certamente di sfida, di coraggio. Un tuffo in un futuro incerto.

La semplicità dei gesti

La storia è di per sé semplice.

Una storia che potrebbe essere come tante ma che tale non è.

Forte del suo esordio a Venezia 80, sezione Orizzonti, questo sorprendente corto ha in sé bellezza, delicatezza, tenerezza, romanticismo e spensieratezza.

Un angolo di mondo isolato in una realtà che va a fuoco. Un piccolo paradiso per due, circondato da pericoli, mentre fuori i tuoni rimbombano.

Ci sono due ragazzi giovani che vogliono solamente divertirsi, bersi una birra insieme, chiacchierando e scherzando, guardarsi negli occhi e ammirare l’orizzonte senza pensieri.

Con il mare mosso, ad un certo punto il ragazzo (Roman, interpretato da Danyil Kamensky) mette una canzone dal suo cellulare: è un pezzo dei Ricchi e Poveri ‘Mamma Maria’. Lei è Julia (Veronika Lukianenko). Entrambi si mettono a ballare e pensano di farsi un bagno, anche se dal cielo plumbeo pare faccia piuttosto freddo. Tuffo.

La danza sott’acqua è un coinvolgente scambio di gesti teneri, di meravigliosa complicità e di giovanile amorevolezza. La richiesta gentile di un bacio. Lo spettatore si trova immerso nei sentimenti più innocenti.

Tutto sembra raccontare una bella giornata vissuta tra sguardi di complicità sentimentale. Intorno a loro presto però la situazione cambia, trasformandosi in un inferno.

Una stretta al cuore per ricordarci chi siamo, nel bene e nel male.

La genesi del corto nelle parole del regista

Aldo Iuliano, nato a Crotone nel 1980, gira un cortometraggio di forte impatto emotivo e visivo, nel tentativo, ben riuscito, di riaccendere il desiderio di cercare il contatto umano ormai perduto.

Una “foto dei sentimenti che stiamo dimenticando di avere in un momento storico con tanto odio intorno”,

dichiara in un’intervista. Speranza e amore che non cedono al terrore.

La storia è stata scritta dal fratello Severino, con cui lavora sempre. In un momento di grandi sommovimenti geopolitici, fra cui il conflitto Russia-Ucraina, il regista sentiva la necessità di raccontare una storia di bellezza e di sentimenti semplici per restare concentrati su sé stessi.

I ragazzi scoprono che la spiaggia è complicata da vivere (il cartello in lingua ucraina spiegherà perché), come lo è la vita, se non di più, la tavolozza perfetta per creare un mondo a sé, togliendo il tempo che distrae dai sentimenti. Un ritratto delicato ma doloroso.

Gli attori, Veronika Lukianenko, Danyil Kamensky, sono due amici veri, e sono stati suggeriti a Iuliano da Nico Alvo, un giovane produttore di New York, conosciuto a Cannes.

Giovane anche il produttore del corto, Davide Mogna, conosciuto al Figari film festival (tutti i festival sono in connessione). Davide, ventitreenne, è noto per la regia del film Bulli a metà, uscito nel 2017, girato quando non aveva ancora diciassette anni, e frequentava il liceo Classico Bodoni di Saluzzo.

Sui due giovani attori di ‘Dive’ ha dichiarato:

“I protagonisti sono due giovani attori ucraini: Veronika Lukianenko e Danyil Kamensky. Sono molto amati in Ucraina. Li abbiamo conosciuti perché erano in Italia per studiare in un corso speciale di cinematografia che è stato istituito per accogliere gli attori ucraini durante la guerra”.

Amore a prima vista da una chiacchierata in un pub, empatici, giovani e belli, si sfioravano come serviva. Erano loro quelli giusti.

La fotografia di Daniele Ciprì

‘Dive’, ambientato a Sabaudia in provincia di Latina, vanta la fotografia del grande Daniele Ciprì, già collaboratore in lavori precedenti del regista nel corto ‘Penalty’ (2016, vincitore del Globo d’Oro nel 2017) e nel suo lungometraggio, ‘Space Monkeys’ (2022).

Le scene sott’acqua riescono a creare un’atmosfera di sospensione dal mondo circostante, di isolamento dalla bruttezza che sta intorno. Quasi una nuvola magica nella nebbia.

Intensi e convincenti gli aspetti cromatici delle immagini e nelle inquadrature sempre esteticamente pregevoli.

Il titolo stesso invita ad ammirare l’armonia di due corpi giovani nell’acqua che, come un sacco amniotico, li protegge da un mondo privo di pietà. Che resta in agguato, facendoci riflettere sulla fragilità ma anche sulla forza della bellezza dei sentimenti più profondi e veri.

Meravigliosa la musica di Rashod Krasniqi, ‘Mallëngjimi’, interpretata da Elsa Lila.

Il montatore è Marco Spoletini, premiato con il David di Donatello, e che ha lavorato nei film del regista Matteo Garrone.

‘Dive’, di Aldo Iuliano – backstage con Daniele Ciprì

Pubblicato su Taxidrivers

Ferrara film corto festival

Iscrivi il tuo film su ferrarafilmcorto.it

dal 23 al 26 ottobre 2024
Quattro giorni di eventi internazionali dedicati al cinema indipendente, alle opere prime, all’innovazione e ai corti a tematica ambientale.

tag:

Simonetta Sandri

E’ nata a Ferrara e, dopo gli ultimi anni passati a Mosca, attualmente vive e lavora a Roma. Giornalista pubblicista dal 2016, ha conseguito il Master di Giornalismo presso l’Ecole Supérieure de Journalisme de Paris, frequentato il corso di giornalismo cinematografico della Scuola di Cinema Immagina di Firenze, curato da Giovanni Bogani, e il corso di sceneggiatura cinematografica della Scuola Holden di Torino, curato da Sara Benedetti. Ha collaborato con le riviste “BioEcoGeo”, “Mag O” della Scuola di Scrittura Omero di Roma, “Mosca Oggi” e con i siti eniday.com/eni.com; ha tradotto dal francese, per Curcio Editore, La “Bella e la Bestia”, nella versione originaria di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve. Appassionata di cinema e letteratura per l’infanzia, collabora anche con “Meer”. Ha fatto parte della giuria professionale e popolare di vari festival italiani di cortometraggi (Sedicicorto International Film Festival, Ferrara Film Corto Festival, Roma Film Corto Festival). Coltiva la passione per la fotografia, scoperta durante i numerosi viaggi. Da Algeria, Mali, Libia, Belgio, Francia e Russia, dove ha lavorato e vissuto, ha tratto ispirazione, così come oggi da Roma.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it