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Ferrara film corto festival

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La nuova figura del Direttore assistenziale, Zappaterra (Pd): “La Regione Emilia-Romagna va avanti sul piano dell’innovazione e della riorganizzazione sanitaria”

Sarà approvato in autunno in Assemblea legislativa il progetto di legge annunciato per istituire la figura del Direttore assistenziale. Un dirigente che insieme alle figure già esistenti nelle Direzioni Generali (direttore generale, sanitario e amministrativo) sarà il riferimento delle cosiddette professioni sanitarie (che riferiscono a quattro aree: quella infermieristico-ostetrica, quella tecnica, quella della riabilitazione e quella della prevenzione).

La decisione è stata accolta con favore, anzi entusiasmo, da parte dei professionisti sanitari tecnici e dei sindacati, maggiore ostilità invece dalle organizzazioni che rappresentano i medici. La loro critica principale riguarda il fatto che l’istituzione di questa figura sia solo l’occasione per nuove “poltrone”.

Non è così, penso che a nessuno interessi aggiornare l’organizzazione delle aziende sanitarie per favorire qualcuno a livello individuale o personale. Ma solo per promuovere una maggiore qualità del lavoro degli operatori – di tutti gli operatori – del mondo della sanità, e di fare crescere il benessere dei pazienti.

L’assistenza al paziente è il fulcro della proposta: va bene la presa in carico sanitaria, ma dietro a ogni donna e a ogni uomo che varca la soglia di una struttura sanitaria c’è molto di più di una patologia. Ci sono bisogni che vanno tenuti in considerazione in modo coordinato.

Con la pandemia la regione Emilia-Romagna non si è fermata sul piano dell’innovazione e riorganizzazione sanitaria. Pensiamo allo straordinario percorso iniziato per l’unificazione di Ausl e Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferrara, o ancora al rafforzamento delle strutture ospedaliere diffuse nel territorio come Argenta con la collaborazione con il Rizzoli di Bologna e Pochi giorni fa, abbiamo anche votato una legge che permette sul piano normativo che chi non ha una fissa dimora (e sono tante le ragioni per cui questo succede) abbia comunque l’assistenza sanitaria di base. Questo per dire che la gestione dell’emergenza non ha fermato altre considerazioni nell’ottica del potenziamento e del miglioramento dei servizi per gli utenti.

Marcella Zappaterra, Consigliera e Capogruppo Pd Assemblea Legislativa Emilia-Romagna

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it