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Da: Mario Zamorani

Al mio quinto sit-in sullo scalone del Municipio con il cartello “Fabbri non risponde” arriva il vice-sindaco che si siede accanto a me per ben 20 secondi e intanto dimostra di non avere la più pallida idea di quello che dice.

Andiamo con ordine: dopo 5 istanze rivolte al sindaco e tutte depositate all’ufficio protocollo del Comune e dopo 5 sit-in di protesta ancora nessuna risposta. Avevo denunciato una iniziativa politica abusiva e illegale della Lega chiedendo a Fabbri quali iniziative intendesse assumere al riguardo.

Arriva Lodi e si siede al mio fianco per 20 secondi a beneficio di fotografo che era lì presente (cosa non si fa per una fotografia!). E dice che il banchetto era sotto il Volto del Cavallo perché pioveva… tutti fanno così. Ma non sa quel che dice. Ho ampiamente dimostrato che né sotto il Volto, né nelle vicinanze è permesso stazionare per i partiti politici, lo è solo per associazioni di volontariato, no profit ecc. E’ stato rilasciato un permesso illegale dal Comune? O l’illegalità è solo della Lega? Vedremo.

Ha aggiunto che non è questo il modo di fare! Lui! Proprio lui! Il campione della rivolta popolana di Gorino contro poche donne di colore e di cento altre azioni eclatanti e talvolta illegali e sanzionate in quanto tali.

Gli ho detto che non rispondendo il sindaco sta violando lo Statuto e il Regolamento comunale sulla partecipazione popolare ma non sembrava che la cosa gli interessasse. Statuti e Regolamenti sono stati inventati e approvati a tutela dei diritti civili e politici dei cittadini e se un sindaco, che dovrebbe farli rispettare, li infrange siamo fuori dal rispetto di norme e Istituzioni. Cosa gravissima.

In una città normale un partito (Lega) rispetta le regole; in una città normale il sindaco risponde ai cittadini; in una città normale il sindaco rispetta i suoi stessi Statuti e Regolamenti; in una città normale un vice-sindaco dovrebbe avere qualche nozione di quello di cui parla.

Continuerò lunedì prossimo e ho informato Lodi che quando lo riterrò necessario mi rivolgerò alle opportune sedi giudiziarie. Mi sembra che questa affermazione non l’abbia gradita: è esperto dell’argomento.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it