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Welfare e casa. Una legge per modificarne sette: alloggi, fine della proprietà indivisa; affidi, prima le famiglie; ragazzi, offerta territoriale per tempo libero e opportunità educative

Articolo pubblicato il 23 Giugno 2016, Scritto da REGIONE EMILIA-ROMAGNA

Tempo di lettura: 2 minuti


da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna

In Commissione consiliare il progetto di legge che riordina le norme sulle politiche sociali, a partire dalle funzioni prima in capo alle Province. Abolita la Consulta regionale per l’integrazione sociale dei cittadini stranieri immigrati

Bologna – Via libera dalla Commissione Territorio e Ambiente della Assemblea legislativa al progetto di legge presentato dalla Giunta che, modificando sette leggi regionali ora vigenti, va a cambiare parzialmente il quadro delle norme in tema casa, giovani e migranti.

“È un importante progetto di legge che armonizza le norme regionali in materia di welfare al riordino istituzionale e cioè al superamento delle province e che introduce significative novità- ha dichiarato la vicepresidente e assessore al welfare e alle politiche abitative, Elisabetta Gualmini che ha presentato il provvedimento. “Tra queste- sottolinea Gualmini – la forte promozione dell’affido familiare secondo quanto richiesto dalla disciplina nazionale, l’ alleggerimento dei vincoli per la trasformazione della proprietà da indivisa a individuale nelle cooperative di abitazione e la valorizzazione dei centri per la famiglia e degli oratori come fondamentali agenzie educative dei bambini e delle giovani generazioni. Entro la metà di luglio– conclude la vicepresidente – la legge verrà approvata e renderà la nostra legislazione regionale ancora più moderna e rispondente ai cambiamenti delle nostre comunità di cittadini.”

Il progetto di legge sulle “Modifiche legislative in materia di Politiche sociali, per le giovani generazioni e abitative conseguenti alla riforma del sistema di governo regionale e locale”, approvato dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore al Welfare e Politiche per la casa, introduce infatti misure significative soprattutto su casa, giovani e migranti.A partire dalla fine della proprietà indivisa, e quindi dalla possibilità per le società cooperative di vendere gli alloggi agli affittuari se c’è l’accordo di almeno il 50% dei soci proprietari (e non del 100% come richiesto oggi). Tema affidi: fatta salva la decisione del giudice, dovrà essere rispettata una gerarchia che vede le famiglie al primo posto, i single al secondo e le strutture residenziali al terzo, così come prevede la normativa nazionale (mentre al momento la legge regionale parifica famiglie e strutture residenziali). E ancora: via al rafforzamento dell’offerta territoriale di progetti per ragazzi e adolescenti, una rete che va dalle scuole agli oratori. Infine, l’abolizione della Consulta regionale per l’integrazione sociale dei cittadini stranieri immigrati, la cui funzione viene già svolta da altri organismi. Il testo armonizza e riordina la disciplina vigente nelle materie afferenti alle politiche sociali, al Terzo settore, alle politiche giovanili e a quelle abitative rispetto al nuovo assetto istituzionale uscito dalla riforma del sistema di governo regionale e locale (L.r. 13/2015), a iniziare dalle funzioni prima in capo alle Province. A breve la proposta di legge sarà sottoposta all’esame dell’ Assemblea legislativa per il via libera definitivo. Ti.Ga

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
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PAESE REALE
di Piermaria Romani