Voltini sporchi e bui. E metterci una luce?
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Non solo sono sporchi, ma sono anche bui. I voltini del castello sono un passaggio caratteristico nel cuore della città, sormontato dall’antica “via Coperta” che congiunge la fortezza estense con il palazzo Ducale, attuale sede del municipio. E’ l’elemento di cesura e insieme di congiunzione, proprio tramite il varco costituito dai passaggi a volta, fra piazza Savonarola e piazza Castello. Ebbene questo elemento architettonico così rilevante della città storica spicca per trascuratezza. Da sempre, va detto, non da oggi. Sono stati sempre inspiegabilmente lasciati all’incuria, scrostati, ammuffiti, considerati alla stregua del sottoscala di casa, dove si ammonticchiano cose inutili, sormontate da polvere e ragnatele. Addirittura alla notte, complice la totale oscurità in cui versano, si prestano, in funzione di impropri orinatoi, ad alleviare le necessità di ineducati viandanti.
Solo un breve fulgido momento hanno vissuto nella loro storia recente: fu trent’anni fa in occasione della visita di papa Wojtyla. In quell’occasione anche loro, al pari di tutta la città, furono tirati a lucido come mai erano stati. E così, dignitosamente, rimasero sino a quando la pittura prese a scrostarsi e i muri ad ammuffirsi, per tornare ad essere ciò che furono e ciò che attualmente sono. Eppure basterebbe davvero poco per renderli attraenti: un imbianchino e – già che è stata inventata la luce elettrica – magari pure un elettricista: illuminati, la sera donerebbero un tocco di suggestione in più alla piazza e forse dissuaderebbero pure le incursioni degli incontinenti.

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Redazione di Periscopio
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani