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Da Ripartizione Marketing e Comunicazione Unife

Giovedi 12 aprile alle 16,30 presso la Sala Agnelli e Teatro Anatomico della Biblioteca Ariostea, Via delle Scienze, 17, nuovo appuntamento di Anatomie della Mente, Conferenze dei Giovedì di Psicologia a cura di Stefano Caracciolo, Ordinario di Psicologia Clinica di Unife con Volare, Oh Oh! Risonanze emotive e temi psicologici nelle canzoni e nella vita di Domenico Modugno.

Volare trionfa al Festival di Sanremo del 1958. La canzone, ispirata a Modugno ed al paroliere Migliacci da una stampa di un dipinto di Marc Chagall, rivoluziona il panorama musicale di tutto il mondo e porta Modugno ad un trionfale sbarco in America ed al successo planetario.
Ma il linguaggio musicale di Modugno è tutt’altro che da canzonetta, denso di esperienze emotive antiche ed arcaiche, tanto da ricondurre alla matrice materna per l’ispirazione emotivamente carica e per l’interpretazione profondamente empatica di un cantante che è anche attore vero e riproduce emozioni profonde e sentite. Così si esprime, ad esempio, sulla musica di Modugno esordiente il grande musicologo e storico della musica Massimo Mila:
“Nella sua invenzione melodica confluiscono tumultuosamente ogni sorta di detriti popolari del bacino mediterraneo, agli affioramenti di schietti strati di musicalità popolare si mescolano movenze canzonettistiche di ballabili moderni, echi di banda municipale, come quella che dirigeva Mascagni a Cerignola, e spunti operistici nazionali: Rossini dà il braccio a Duke Ellington, e tutta questa baraonda è fusa come una lava nel fuoco di un contatto schietto con la realtà.”
Alcune sue composizioni nascono da temi di grande rilevanza psicologica e talora psichiatrica, come l’amore (Resta Cu’mme, Io Mammeta e Tu, Dio come ti amo), il suicidio, talora in relazione ad episodi e a personaggi direttamente vissuti (Vecchio Frack, Meraviglioso), da bozzetti popolari di vita vissuta (La Sveglietta, Che me ne importa a me) o dal riferimento a temi sociali quali il divorzio, la attenzione per gli anziani e per le vergogne della salute mentale per i ritardi nella realizzazione della Riforma Basaglia, come testimoniato dalla sua successiva attività politica, prima nel Partito Socialista e poi nel Partito Radicale, con cui verrà eletto Deputato nel 1986.
La malattia, un ictus cerebrale, costringe infine Modugno nel 1984 ad una faticosa ripresa, ma negli ultimi 10 anni della sua vita continua a battersi in battaglie civili a favore dei più deboli. Muore di infarto nel 1994 nella sua casa di Lampedusa, guardando il mare.

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