Skip to main content

Vita, morte e ritualità degli antichi romani dalle parole di pietra incise sulle tombe

Articolo pubblicato il 2 Novembre 2016, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: 2 minuti


Da: Organizzatori

Mercoledì 9 novembre 2016, ore 20.45
In agro pedes. Necropoli e ritualità funeraria Incontro con l’archeologo Tiziano Trocchi
Centro culturale TeZe via Berlinguer, 7 Bentivoglio (BO)
Ingresso libero

Le stele romane riportavano non solo i nomi dei cittadini, i loro rapporti familiari e il loro status sociale, ma spesso anche l’estensione dell’area sepolcrale (considerata res sacra e come tale inviolabile e inalienabile in ogni sua parte) e il nome di chi aveva curato la costruzione del monumento.
L’indicazione dei confini esatti del sepolcreto documentava il diritto di proprietà sul terreno ed evitava eventuali invasioni dell’area in epoca posteriore alla realizzazione del monumento.
Poiché i sepolcreti erano in genere disposti lungo una strada, il recinto funerario veniva indicato con le formule in fronte (IN.FR oppure IN.F) e in agro (IN.AGR. oppure IN.A), seguite entrambe dalla misura espressa in piedi, che indicavano, rispettivamente, la sua larghezza lungo la strada e la sua profondità verso la campagna.
La conferenza di Tiziano Trocchi, archeologo della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, illustra i tanti aspetti della ritualità funeraria in età romana e le curiose informazioni sulla vita quotidiana che ci arrivano dalle epigrafi delle tombe
L’incontro con Trocchi è collegato ai temi della mostra ‘Villa Vicus Via. Archeologia e storia a San Pietro in Casale’ in corso fino al 31 gennaio 2017 al Museo Casa Frabboni, Via Matteotti n. 137 a San Pietro in Casale (BO). L’esposizione è promossa da Comune di San Pietro in Casale, Unione Reno Galliera e Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara

sostieni periscopio

Sostieni periscopio!

Tutti i tag di questo articolo:

Riceviamo e pubblichiamo



Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani