Vita di contrada: San Giacomo, riscoperta della Giostra del Monaco e un occhio al quartiere
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Se essere contradaioli significa essere uniti come in una famiglia, prendersi cura del proprio territorio vuol dire proteggere la propria casa, affinché sia bella e sicura per tutti. I progetti sociali della contrada San Giacomo si concentrano, da un po’ di tempo, proprio sulla salvaguardia dei luoghi, considerati i più “difficili” della città di Ferrara. Il territorio del borgo di San Giacomo, con sede all’interno delle mura, comprende le zone della stazione e del grattacielo, i giardini della mutua e parte del sottomura, luoghi belli ma spesso considerati poco sicuri per i cittadini. Vincenzo è in contrada da sedici anni, è entrato a San Giacomo quando aveva solo otto anni e ormai ha lasciato il suo posto di sbandieratore, ma continua a frequentare e a partecipare attivamente agli eventi e alle manifestazioni della sua contrada.
“A breve inizierà un progetto che speriamo diventi un incontro fisso, le camminate del giovedì, corse e passeggiate all’interno del nostro territorio, durante le quali si passerà in tutti i luoghi considerati poco sicuri. Cerchiamo di collaborare con le altre associazioni del quartiere che si battono per la zona torni all’antico splendore. Dopo la chiusura delle circoscrizioni, le contrade iniziano ad avere un’importanza diversa, si ha la consapevolezza che possono diventare il nuovo punto di riferimento di ogni zona della città, un’istituzione a cui fare affidamento. Un altro progetto su cui stiamo lavorando è l’allestimento di un campo per arcieri permanente nel giardino della mutua, per far si che quel posto, che più volte ha creato dibattiti (è stata fatta anche una petizione per chiederne la chiusura notturna) diventi un luogo più vissuto. Proprio per ridare splendore a questo luogo, la scuola di musica Amf sta organizzando una serie di concerti, a cui noi parteciperemo intrattenendo gli ospiti. Tutto questo viene fatto perché chi vive in questa zona da tanti anni ha notato un cambiamento, per alcuni il problema non sussiste, altri lo ritengono importante: io credo che il fatto che se ne parli significa che è un argomento che va affrontato. La nostra zona collega la stazione con il centro cittadino, è il biglietto da visita della città, perché i turisti devono passare questa zona e sarebbe bello renderla più sicura a tutte le ore del giorno e della notte”.
Sempre per l’importanza che ha il borgo per i contradaioli, la loro fiera, la Giostra del Monaco, si tiene ogni anno nel sottomura, al baluardo della Fortezza di viale IV Novembre. Tommaso, detto Pantera, musico dal 2008, mi racconta che l’evento è molto seguito dai turisti e dai cittadini, che si divertono andando indietro nel tempo. “La Giostra è un evento rievocativo, organizzato in collaborazione con l’associazione Este medievale (in provincia di Padova) e con l’ente Rievocazioni storiche di Grottazzolina. Dura una decina di giorni, in cui si può assistere a spettacoli, gare, tiro con l’arco o con la balestra, immersi in un’atmosfera medievale, che ricostruiamo sia con i costumi che con la creazione di un piccolo villaggio. In più è possibile mangiare sia in un ristorante che in vari stand, pagando con le nostre monete, gli scudi di Azzo Novello, che si possono scambiare con gli euro in un apposito stand”. Insieme alle associazioni di Este e di Grottazzolina, la contrada di San Giacomo fa parte del Consorzio culturale “Terre e castelli Estensi“, e partecipa agli eventi organizzati dalle altre due nelle loro città.
La contrada di San Giacomo è una delle più grandi e numerose di Ferrara, con un gran numero di iscritti sia grandi che bambini e questo le consente di mantenere un’altra caratteristica che la differenzia dalle altre sette: solamente gli uomini, infatti, possono far parte dei gruppo dei musici e degli sbandieratori. “Non è una questione di maschilismo – mi spiega Tommaso – ma di tradizione. Un tempo il ruolo degli sbandieratori era degli alfieri militari, che, insieme al tamburino, davano i segnali per le battaglie. Per noi è una questione di tradizione e le donne che fanno parte della nostra contrada la pensano come noi, non hanno desiderio di sbandierare o suonare. Con l’aumento degli allenamenti, che negli anni diventano sempre più complessi, ci si sta allontanando dalla tradizione per avvicinarsi agli sport, ma per noi sbandierare o suonare non è paragonabile ad un altra attività sportiva, la rievocazione storica è il modo in cui manteniamo vive le tradizioni e la storia della nostra città”.
E’ tutta una questione di numeri, secondo Tommaso, perché loro lavorano sodo per attirare i più giovani in contrada, sia partecipando ai progetti dell’ente Palio nelle scuole sia allenando i gruppi under in pubblico, in luoghi pieni di bambini e famiglie, come l’Acquedotto. “E’ un modo per farsi vedere, perché è difficile che qualcuno entri in sede a chiedere di partecipare, devi mostrarti in giro e avvicinare chi ti sembra interessato. Partecipiamo a tutti gli eventi possibili, distribuiamo volantini e chiediamo alle famiglie di venirci a trovare. Anche per partecipare ad altri eventi. Ad esempio, abbiamo realizzato un corso di cucina con uno chef e i partecipanti erano quasi tutti esterni alla contrada, hanno seguito le lezioni e preparato una cena, alla fine della quale i piatti migliori sono stati votati dai commensali”.
Quest’anno, ci dice Tommaso, tra i tanti appuntamenti, la contrada San Giacomo organizzerà un evento molto importante per i contradaioli d’Italia, i campionati degli A2: “E’ un po’ come nel calcio, ci si può classificare in tre serie, A1, A2 e A3, e ognuna di queste ha dei campionati. Quest’anno Ferrara è riuscita ad ottenere tutti gli appalti per i campionati della Fisb, quelli dell’A1 saranno organizzati dall’Ente Palio, mentre noi ci occuperemo degli A2. Verranno atleti da tutta Italia, noi dovremmo pensare al torneo, allestire degli stand per i pasti e trovare convenzioni con le strutture alberghiere. I locali della sede saranno messi a disposizione degli atleti e le gare si svolgeranno in piazza Municipio che, insieme a quella di Faenza, è una delle più prestigiose per sbandieratori e musici. Probabilmente allestiremo qualcosa anche sul Listone e nel Giardino delle Duchesse, ma è tutto ancora in fase di progettazione”.
Non solo città, i ragazzi della contrada San Giacomo rispondono alle chiamate della Federazione italiana sbandieratori girando per l’Italia, presenziando ad eventi come le Olimpiadi di Torino nel 2006 o aprendo la finale di Coppa Italia negli Emirati arabi. Certo, in questo periodo di crisi è sempre più complicato per i singoli partecipare a queste uscite, così come lo è per la contrada stessa ma, ogni volta che se ne presenta l’opportunità, i ragazzi sono pronti a mostrare il loro talento, tutto italiano, all’estero. “E’ bellissimo poter partecipare ad eventi del genere e mostrare quello che facciamo, anche perché è una caratteristica del nostro Paese. Secondo me però – mi racconta Vincenzo – il momento più bello dell’anno è la cena propiziatoria, perché in un’unica sera le speranze di un anno raggiungono il loro apice. E’ un momento di festa antecedente alla festa, potremmo definirla una sensazione da “sabato nel villaggio”, in quanto non è ancora arrivato il giorno del Palio, che può essere di gioia ma può portare anche delusione, e la speranza rende quella serata felice per tutti”.
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Chiara Ricchiuti
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