Portavo in giro i miei tre cani, e la cosa che notavo, a parte l’aggrovigliarsi continuo dei guinzagli, era la limitatezza del loro mondo, e quanto se lo godevano. Nella loro vita non avrebbero mai perlustrato più dei soliti tre percorsi, non avrebbero mai annusato più della solita erba, non avrebbero segnato altri territori se non quelli che segnavano sempre, ogni volta. Eppure facevano queste solite cose con una concentrazione che li assorbiva completamente. Come se il mondo fosse tutto lì. E osservandoli, mi persuadevo che avevano ragione.
“Uno crede di portare fuori il cane a fare pipì mezzogiorno e sera. Grave errore: sono i cani che ci invitano due volte al giorno alla meditazione.”
Daniel Pennac
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