Vinitaly: novità, dall’albana con mosaico al gutturnio e malvasia per il Guercino
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da ufficio stampa Coldiretti Emilia Romagna
Dall’Albana passito con mosaico DiVino al Gutturnio e Malvasia frizzanti che partecipano al progetto “VIVA sustainable wine” e promuovono la mostra del Guercino a Piacenza. Ci sono anche quattro vini dell’Emilia Romagna all’esposizione delle novità del vino 2.0 presentate da Coldiretti al Centro Servizi Arena – stand A, tra il padiglione 6 e 7 in occasione del Vinitaly. Si tratta di prodotti nati da idee creative per utilizzi alternativi, dalle tecniche di produzione innovative, alle esperienze più originali nell’imbottigliamento e nell’etichettatura che costituiscono una vera rivoluzione in cantina che spinge al successo il Made in Italy nel mondo.
L’Albana Passito dell’azienda Gardi Bertoni di Riolo Terme (Ravenna) costituisce un inedito “matrimonio” tra arte, gusto e viticoltura. Il progetto di agri-marketing ‘Mosaico DiVino’ si sintetizza in un originale incontro tra la tradizione millenaria dei mosaici e dell’arte ravennate e il nettare di Bacco prodotto sulle colline di Riolo Terme (Faenza) dall’azienda vitivinicola Nasano. L’albana passita prodotta in azienda, sotto la supervisione del giovane enologo Stefano Gardi – di per sé già vere e proprie opere d’arte in bottiglia e soprattutto al palato – ‘sposano’ le etichette in mosaico realizzate dall’artista ravennate Anna Fietta diventando, a tutti gli effetti, piccoli capolavori da collezione e, perché no (magari dopo averle degustate), splendidi oggetti d’arredo
La Cantina di Vicobarone celebra Il Guercino (mostra a Piacenza dal 4 marzo al 4 giugno) con i due vini più rappresentativi del territorio Piacentino targando il Gutturnio e la Malvasia frizzante doc con uno speciale collarino che richiama la “G” del Guercino ed il progetto di produzione sostenibile. La scelta ha, infatti, mirato ai due vini che hanno ottenuto il riconoscimento massimo in termini di sostenibilità. Malvasia e un Gutturnio seguono infatti un disciplinare di produzione nel massimo rispetto del territorio, nel consumo sostenibile di energia di tutti i sistemi produttivi, dalla coltivazione della vite fino ad arrivare all’imbottigliamento, ottenendo la certificazione del ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio “Viva”, che certifica le prestazioni di sostenibilità della filiera vitivinicola attraverso l’analisi di quattro indicatori, aria, acqua, territorio, vigneto.
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