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da: ufficio stampa Coldiretti
Via libera dalla Conferenza Stato Regioni al riparto delle risorse della programmazione comunitaria per i prossimi sette anni. “Fondamentale ora – commenta il presidente di Coldiretti Ferrara, Sergio Gulinelli – che si metta mano alla scrittura dei nuovi Piani regionali di Sviluppo Rurale in coerenza con i principi della nuova PAC”.

Il via libera al riparto delle risorse dello sviluppo rurale 2014-2020 da parte della Conferenza Stato Regioni costituisce il primo importante tassello nazionale per l’implementazione della nuova Politica agricola comune dopo l’accordo definitivo del dicembre scorso. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che l’accordo prevede la ripartizione delle risorse dello sviluppo rurale per i prossimi 7 anni, per un ammontare complessivo di 20,85 miliardi di euro per l’Italia. Di questi 18,6 sono stati attribuiti ai piani di sviluppo rurale delle regioni mentre i restanti 2,2 miliardi per l’attuazione di misure nazionali particolarmente importanti, quali – sottolinea laColdiretti – la gestione del rischio, la biodiversità animale ed il piano irriguo. Con queste risorse le regioni potranno avviare la nuova programmazione dello sviluppo rurale 2014-2020 e riaprire i bandi per molte misure attese dagli agricoltori: dal primo insediamento dei giovani, all’ammodernamento delle imprese agricole, sino al sostegno e promozione delle filiere corte edei mercati locali. Il piano nazionale sulla gestione del rischio, con una dotazione di 1,64 miliardi consentirà di continuare nel sostegno contro le avversità atmosferiche, nonché la possibilità di costituirefondi mutualistici in caso di crisi di mercato. Le misura nazionale della biodiversità animale con una dotazione di 200 milioni finanzierà le attività relative al miglioramento della biodiversità animale, alla raccolta delle informazioni, all’implementazione ed al coordinamento delle banche dati ed ai controlli utili al sistema selettivo. La misura del piano irriguo, con una dotazione di 300 milioni si occuperà – conclude la Coldiretti – di interventi connessi alle strutture irrigue.

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