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da: ufficio stampa Jazz Club Ferrara

Formazione tutta statunitense guidata dal percussionista e compositore John Hollenbeck e completata da quatrro primi inter pares come Chris Speed, Matt Moran, Red Wierenga e Robert Landfermann.

Venerdì 07 novembre ore 21.30, per il terzo appuntamento in collaborazione con Bologna Jazz Festival, immaginifica improvvisazione e rigorose strutture compositive rivelano al Torrione l’originalissimo jazz di The Claudia Quintet, formazione tutta statunitense guidata dal percussionista e compositore John Hollenbeck e completata da quatrro primi inter pares come Chris Speed al clarinetto e sax tenore (Tim Berne, Uri Caine e John Zorn…), Matt Moran al vibrafono (allievo di Antony Braxton), Red Wierenga alla fisarmonica e Robert Landfermann al contrabbasso (in sostituzione di Drew Gress).
È un misterioso nome di donna che unisce i protagonisti del gruppo post-jazz rivelatosi alla fine degli anni ’90 in un internet cafè di Manhattan e che ha fin da subito sorpreso pubblico e critica per assoluta originalità del linguaggio scardinando l’assoldato luogo comune che accusa della costante mancanza di nuovo in ambito jazzistico. Il vocabolario sonoro di The Claudia Quintet parla di mentalità aperte, di sguardi rivolti al futuro, di un naturale potenziale poetico che trae spunto dalla tradizione per andare oltre.
In una una formula jazzistica in cui convivono armoniosamente accenti minimali e progressivi, musica moderna e da camera, rielaborazioni in chiave elettronica e fusion, grande importanza viene riservata ai particolari che affiorano costanti in avvincenti affreschi sonori.
Nell’assemblaggio interiore della propria scenografia musicale, John Hollembeck si è avvalso dei colori di vibrafono e fisarmonica atti a tracciare inediti scenari in cui si incuneano prorompenti gli assoli dei fiati spronati da Speed, mentre l’ultimo dei cinque album del quintetto – “What Is The Beautiful?” (Cuneiform Records, 2011) – acquista, a complemento di nuove e interessanti composizioni originali, le voci di due jazz singers come Kurt Elling e Theo Bleckmann impegnate nell’interpretazione, letta e cantata, di alcuni brani del poeta proto-beat Kenneth Patchen.

John Hollenbeck
Diplomatosi in percussioni e composizione, John Hollenbeck si trasferisce a New York nei primi anni ’90 distinguendosi fin da principio come strumentista nel campo del jazz (Fred Hersch, Kenny Wheeler, Village Vanguard Orchestra…), della world music e della musica contemporanea (Meredith Monk). Il talento poliedrico del leader trova compiuta espressione anche nella composizione di musica per ampi organici come testimoniato dall’album “Blessing”.

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