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da: Centro Documentazione Donna

A Venezia, nel Settecento, un numeroso gruppo di donne assunse un ruolo importante nella vita culturale della città, tanto da scatenare i malevoli commenti e in qualche caso le ire dei contemporanei (si veda il caso di Carlo Gozzi che rivolse in suo odio tanto a Goldoni che a Luisa Bergalli, a Elisabetta Caminer e a tutte le “filofesse” che a suo dire infestavano la città).
Di una delle intellettuali più importanti, Luisa Bergalli, si è parlato nell’incontro di martedì 2 febbraio al Ridotto del Teatro Comunale. Venerdì 5 il discorso proseguirà ricordando per prima Elisabetta Caminer, la grande giornalista che diresse le riviste L’Europa letteraria e successivamente Il dizionario enciclopedico. Giornalista soprattutto ma anche traduttrice e drammaturga, Elisabetta Caminer diffuse in Italia le idee dell’Illuminismo e le opere teatrali francesi, contribuendo così ad appoggiare la riforma teatrale che Goldoni andava creando.
Oltre a Elisabetta Caminer, va ricordata Giosefa Comoldi Caminer, cognata di Elisabetta e direttrice del periodico di successo La donna galante ed erudita.
Si parlerà poi delle molte donne che nei loro salotti furono le sostenitrici del movimento di rinnovamento della società che l’Illuminismo proponeva: Cecilia, Caterina, Marina e Contarina Sagredo, una vera dinastia di salottiere, e poi ancora di Marina Querini Benzon, la famosa “biondina in gondoleta” e infine di Cecilia Zen Tron e Caterina Dolfin Tron, cognate rivali. Tutte accomunate dall’amore per la cultura e, per la libertà e dalla spregiudicatezza intellettuale che talvolta si accompagnava a una spregiudicatezza (o almeno ritenuta tale) di costumi.

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