da: ufficio stampa A.N.B.I.
Lombardia: inaugurato impianto idroelettrico
E’ stato inaugurato l’impianto idroelettrico Mulino Cartara realizzato dal Consorzio di bonifica Garda Chiese (con sede a Mantova) nel comune di Canneto sull’Oglio. All’inaugurazione erano presenti, oltre alla cittadinanza locale, numerose autorità e sindaci del comprensorio a dimostrazione del ruolo del consorzio sul territorio. E’ toccato al Presidente, Gianluigi Zani, sottolineare l’importanza dell’opera, segno della capacità progettuale dell’ente consortile.
L’impianto idroelettrico, ora inaugurato, è rivolto alla produzione di energia, ma anche al recupero ed alla riqualificazione dell’intera area di confluenza del Naviglio di Canneto nel fiume Oglio, oggi fortemente degradata dal punto di vista ambientale e paesaggistico. L’impianto idroelettrico Mulino Cartara sfrutta il salto idraulico presente sul Vaso Naviglio all’immissione nel fiume Oglio e che era anticamente utilizzato per l’azionamento di un mulino dedito alla produzione di carta, detto appunto “Cartara”; svilupperà una potenza media di kw.50 e si stima una produzione annua di circa 300.000 kilowattora. L’opera, inserita nel Parco Oglio Sud, potrà anche essere oggetto di visite guidate, rappresentando un punto nevralgico per fare conoscere il ruolo del Consorzio e la sua pluralità di funzioni.
Per il Presidente ANBI, Francesco Vincenzi, “l’impianto inaugurato è significativo, perché segno della multifunzionalità consortile. Oggi i consorzi hanno davanti due sfide: la ripartenza del Piano Irriguo Nazionale e la difesa del territorio – ha continuato Vincenzi – Il P.O.N. permetterà ai Cdb di realizzare opere importanti per garantire l’irrigazione su un territorio fortemente agricolo, ma bisognerà lottare, perché sia riconosciuta la virtuosità di quelle regioni in grado di spendere e di realizzare opere. Al contempo, i consorzi sono impegnati nella difesa idrogeologica, presentando e portando avanti con risorse proprie progetti immediatamente cantierabili. I Consorzi – ha concluso il Presidente ANBI – sono un esempio della politica del fare!” L’Assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia, Gianni Fava, nel riconoscere l’importanza anche ambientale dell’impianto, ha infine assicurato supporto attraverso il lavoro sinergico con la Direzione Generale Territorio della Regione Lombardia.
VINCENZI: “GIU’ LE MANI DAL PIANO IRRIGUO NAZIONALE! ANDREMO A BRUXELLES A SPIEGARE L’IMPORTANZA DELL’IRRIGAZIONE PER L’AGRICOLTURA MEDITERRANEA
“Accogliendo l’invito di Paolo De Castro, già ministro dell’agricoltura ed oggi europarlamentare, organizzeremo nelle prossime settimane un’iniziativa al Parlamento Europeo per illustrare il ruolo fondamentale, che ha l’irrigazione per l’agricoltura mediterranea. In questo contiamo di avere alleata la Spagna, ma anche la Francia, il Portogallo e Malta.”
L’annuncio è arrivato da Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue (ANBI), intervenuto al convegno “Mais, coltura idroesigente o simbolo di identità e sicurezza alimentare”, organizzato da ANBI Veneto ad Expo Milano.
“L’iniziativa in sede comunitaria – ha continuato il Presidente ANBI – proseguirà la nostra battaglia di sensibilizzazione per affermare la cultura dell’agricoltura irrigua, che deve anche permeare il nostro Paese, consci che la disponibilità d’acqua triplica il valore della produzione del settore primario senza contare che l’84% del made in Italy agroalimentare, che vale 35 miliardi euro, è frutto della disponibilità idrica. Contestualmente stiamo dimostrando come, in Italia, l’irrigazione, grazie all’uso plurimo della risorsa, usi e non consumi la risorsa, ottimizzandone l’uso grazie a tecniche innovative come il sistema esperto Irriframe, esempio della ricerca applicata dei Consorzi di bonifica. Ciò nonostante, notiamo che negli ultimi tempi stanno crescendo rinnovati interessi attorno alla gestione dei 300 milioni residui del Piano Irriguo Nazionale; diciamo chiaramente no al riemergere di enti che, a differenza dei Consorzi di bonifica, sono stati esempi di amministrazioni non efficienti e poco trasparenti. Dall’Expo di Milano – ha concluso Vincenzi – usciamo con la consapevolezza del nostro ruolo, giocato anche a livello internazionale grazie al contributo in favore dell’agricoltura irrigua, quindi italiana, dato ai tavoli di discussione per la stesura della Carta di Milano.”
VENETO – IL MAIS, SIMBOLO DI IDENTITÀ E SICUREZZA ALIMENTARE
La coltura del mais in Veneto è un simbolo, che da sempre ne caratterizza l’identità culturale, legata alle sue tradizioni. Nel tempo, il mais ha contribuito ad alimentare le filiere più importanti della regione come quella zootecnica da carne e da latte, oltre a concorrere alla produzione della farina necessaria alla produzione dell’alimento, simbolo della cucina veneta: la polenta. Se consideriamo il Veneto, la superficie coltivata a mais da granella risulta essere pari a circa duecentotrentaquattromila ettari, quasi il 30% della SAU (Superficie Agricola Utilizzata), con Padova che si conferma la prima provincia per investimenti, seguita da Rovigo e Vene! zia. Il mais, che rappresenta ancor oggi una grande risorsa economica per il nostro Paese, viene considerata una coltura a forte consumo d’acqua, cioè idroesigente e per questo criticata, dimenticandos che il mais, in Italia, alimenta filiere agroalimentari di pregio: dai formaggi ai salumi, alle carni delle razze italiane. Inoltre, nell’ultimo decennio, il mais è stato sotto i riflettori per le battaglie sugli organismi geneticamente modificati. Questo è stato il tema trattato da ANBI Veneto nel corso di un affollato incontro/dibattito organizzato ad Expo Milano.
Giuseppe Romano, Presidente ANBI Veneto, nell’introdurre i lavori, ha fra l’altro affermato: “I nostri Consorzi stanno lavorando per rendere sempre più sostenibile l’utilizzo della risorsa idrica attraverso investimenti nel migliorare la distribuzione e le tecnologie come la piattaforma di IRRIFRAME. Se l’agricoltura italiana fosse chiamata ad abbandonare o comunque a ridurre la presenza delle colture più idroesigenti, quindi anche il mais, la filiera agroalimentare zootecnica subirebbe gravissimi danni economici, spingendo gli operatori del mercato ad avviare un pericoloso processo di delocalizzazione.”
GARGANO: “ANBI E’ CON I LAVORATORI DEI CONSORZI DI BONIFICA DEL LAZIO E CON LE SICUREZZE IDROGEOLOGICHE PER I CITTADINI E LE IMPRESE LAZIALI
Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI, è intervenuto, all’inizio della “stagione delle piogge”, nel confronto in atto per garantire il diritto al reddito dei lavoratori dei Consorzi di bonifica e per la sicurezza idrogeologica dei cittadini, nonché delle imprese del Lazio. “L’ANBI – ha affermato Gargano – è vicina e solidale alle legittime battaglie dei lavoratori dei Consorzi di bonifica del Lazio ed in particolare di quelli pontini, che giustamente protestano per il diritto, negato da mesi, alla retribuzione, causa il mancato pagamento di debiti contratti dalla Regione Lazio per opere affidate in gestione tramite convenzioni. I Consorzi di bonifica effettuano tutte le manutenzioni ordinarie con risorse proprie, cioè quelle dei propri contribuenti, mentre gestiscono le opere di interesse pubblico collettivo, ad esempio le idrovore, in convenzione con la Regione Lazio. Oggi i Consorzi pontini sono sul punto di sospendere il servizio irriguo e la gestione delle idrovore. Migliaia di imprese agricole, che producono eccellenze agroalimentari, rischiano di non poter produrre e, alla vigilia delle stagione delle piogge autunno-invernali, l’intero Agro Pontino, per la prima volta nella sua storia recente, rischia di andare sott’acqua alla prima pioggia con tutte le ovvie, gravi conseguenze per i cittadini, le imprese, i loro patrimoni immobiliari, il lavoro. La Regione Lazio, che ha affidato, in base a leggi vigenti, la gestione e la manutenzione di opere di interesse pubblico ai Consorzi di bonifica, onori gli impegni! Non si scherza con le sicurezze idrogeologiche, che debbono essere garantite ai cittadini ed alle imprese agricole, che producono quei primati agroalimentari del made in Lazio, che non può essere solo merce per convegni; non si può essere superficiali con i diritti dei lavoratori dei Consorzi, che stanno assicurando sicurezza idraulica ed acqua per l’agricoltura, né con i tanti amministratori, che operano nei Consorzi di bonifica non percependo, già dal 2008, compenso alcuno, tranne i presidenti. È paradossale per non dire drammatico – ha concluso il Direttore Generale ANBI – che mentre il Presidente del Consiglio, Renzi, insedia una Struttura di Missione, che opera con efficacia ed efficienza collaborando positivamente con i Consorzi di bonifica di tutta Italia, nel Lazio accadano vicende come quella, cui stiamo assistendo.”
SARDEGNA – UN SEGNALE CONFORTANTE
E’ stato prorogato per un altro triennio il Protocollo d’Intesa fra Regione ed ANBI Sardegna per lo svolgimento delle attività volte alla tutela ed alla salvaguardia delle opere idrauliche di competenza regionale, ricadenti nei comprensori dei Consorzi di Bonifica e già sottoscritto il 5 Aprile 2012.
La Giunta Regionale aveva infatti adottato, già nello scorso Agosto, la deliberazione, che autorizza il rinnovo del Protocollo e del relativo Accordo di Programma, che gli enti di bonifica sardi sottoscriveranno ciascuno per il rispettivo comprensorio. Il provvedimento dà rilievo al ruolo degli enti consorziali per lo “sviluppo dell’agricoltura nell’ambito di un ordinato assetto idrogeologico del territorio e di salvaguardia dell’ambiente rurale”. Il documento è stato sottoscritto dall’Assessore ai Lavori Pubblici della Regione Sardegna, Paolo Giovanni Maninchedda e dal Presidente ANBI Sardegna, Pietro Z! irattu, dopo un attento lavoro preparatorio particolarmente impegnativo per la necessità di valutare l’impatto di una serie di atti importanti adottati dalla Regione, successivamente all’Aprile 2012, in materia di protezione civile e difesa idraulica.
Nel Protocollo, che avrà la durata di un triennio, ANBI Sardegna si impegna a far sì che gli enti consortili sottoscrivano gli Accordi di Programma e gli atti convenzionali annuali per i rispettivi comprensori, mentre la Regione si impegna a garantire la copertura finanziaria delle spese per l’attuazione degli accordi.
ANBI Sardegna auspica che la decisione della Giunta Regionale, unitamente ad altre due recenti deliberazioni, sia di conforto per l’adeguamento della normativa regionale sulla Bonifica ai criteri indicati dall’Intesa Stato-Regioni.
LOMBARDIA – 75 ANNI, FUNZIONALE MA VA AMMODERNATO
“Tra Mantova e Cremona, l’impianto idrovoro di San Matteo delle Chiaviche è un esempio nazionale a beneficio della collettività, sia essa delle aree metropolitane che delle aree rurali, ma necessita di ammodernamento. E’ giunto il momento, per lo Stato, di avere il coraggio di investire per la prevenzione, dato che è dimostrato che 1 euro speso per la prevenzione, ne fa risparmiare 5 spesi per la gestione dell’emergenza. I 2000 miliardi di euro non spesi e recuperati dai meandri della burocrazia pubblica grazie alla Struttura di Missione #Italiasicura sono il primo esempio di un! a strada da intraprendere ora anche per le aree rurali.” Ad affermarlo è stato Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue (ANBI), intervenuto alla cerimonia per il 75° anniversario dall’inaugurazione dell’impianto di San Matteo delle Chiaviche, cui hanno partecipato oltre trecento persone, tra cui Marco Carra, componente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati.
“Oggi presentiamo il primo progetto per l’ammodernamento di un impianto, che garantisce la sicurezza di un comprensorio grande come la provincia di Monza Brianza – ha spiegato Guglielmo Belletti, Presidente del Consorzio di bonifica Navarolo Agro Cremonese Mantovano (con sede a Casalmaggiore, in provincia di Cremona) – Utilizziamo motori che, all’epoca, furono progettati per essere installati su sottomarini militari e che sono capaci di allontanare 55.000 litri d’acqua al secondo. E’ uno degli impianti più grandi d’Italia e che lavora mediamente quasi un giorno ogni due.”
Attorno i territori sono la base del bacino lombardo, che scola a valle: i fiumi Po ed Oglio ne tracciano i confini; 50.000 persone popolano i 25 comuni di un’area, che ha per centri maggiori i comuni di Bozzolo, Casalmaggiore, Sabbioneta, Viadana e dove, anche grazie all’irrigazione, si producono Grana Padano D.O.P., latte alimentare, ortofrutta (pomodoro e melone mantovano I.G.P.), cerealicole (mais e frumento); una forte realtà industriale dove, senza l’attività di bonifica, ciò non sarebbe possibile (basti pensare alle estese aree industriali del casalasco, nonchè del viadanese, dove si trovano gli insediamenti dei gruppi Marcegaglia e Sadepan).
Per Gianni Fava, Assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia: “Esauriti i 300 milioni del Piano Irriguo Nazionale, le Regioni si trovano ora senza risorse. Confidiamo nel nuovo P.O.N., dove le cifre saranno assai diverse da quelle che conoscevamo in passato. Un tema, che riproporremo nel confronto Stato-Regioni.”
L’incontro si è concluso con l’applauditissima proiezione del filmato “Le mani di Terra e di Ferro” per la regia di Luigi Bonfanti Sabbioni e Alan Beccari.
MARCHE – SEMPLIFICARE LA BUROCRAZIA PER MIGLIORARE LA SICUREZA IDROGEOLOGICA
“Per mettere al più presto in sicurezza i nostri fiumi occorre innanzitutto semplificare l’intricato groviglio di normative che in Italia sono un’esagerazione.” A ricordarlo è stato il Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro), intervenuto ad un affollato convegno nel capoluogo regionale e cui hanno partecipato numerosi esperti. Per questo, l’ente consortile ha stipulato con la Regione Marche ed il Corpo Forestale dello Stato una convenzione, che permette di semplificare le procedure e ridurre i tempi di intervento per la manutenzione dei corsi d’acqua minori. Secondo l’ente consortile occorre poi fermare il “cancro” del consumo di suolo fertile, per cui in Italia il cemento negli ultimi anni ha sottratto all’agricoltura 70 ettari al giorno, pari a circa otto metri quadrati al secondo; infine va sottolineata la necessità di recuperare la capacità di presidio del territorio da parte degli agricoltori.
VENETO – SOLUZIONE PROVVISORIA VERSO UN PROGETTO DEFINITIVO
Per far fronte ad una difficile quanto localizzata situazione idraulica in comune di Cavallino-Treporti, il Consorzio di bonifica Veneto Orientale (con sede a San Donà di Piave, VE) installerà 2 pompe di emergenza della portata di 150 litri al secondo ciascuna. L’area in questione al momento non è servita da alcun impianto idrovoro e, in occasione di eventi meteorici anche non particolarmente violenti, può facilmente subire allagamenti, che possono arrecare danni a colture e fabbricati. Per risolvere tale problematica, l’ente consortile ha redatto un apposito progetto definitivo (importo: € 1.200.000,00), che fa parte di 4 interventi da realizzare nel bacino Cavallino per un totale di € 8.740.828,58 già finanziati dalla Regione Veneto. Purtroppo, da! ta la mole dei lavori, la tempistica di realizzazione non può essere immediata ed è per questo motivo che, in vista della brutta stagione, si è deciso di intervenire con una soluzione temporanea.
CALABRIA – NASCE UN’AUSPICATA COLLABORAZIONE
ANBI Calabria, di concerto con la Regione, ha realizzato una prima serie di incontri preliminari tecnico operativi, finalizzati a prefigurare percorsi progettuali per la tutela ed il corretto uso delle risorse idriche.
Si è così prefigurato che la futura, auspicata collaborazione fra ANBI Calabria e il Dipartimento Ambiente della Regione possa essere prologo alla realizzazione di una struttura intersettoriale stabile, coerente con le indicazioni della Direttiva Europea “Acque”.
Sono state inoltre individuate le tematiche, su cui sviluppare azioni comuni, quali la difesa dei suoli agrari dal cuneo salino e dai processi di desertificazione, nonché il riutilizzo delle acque reflue da depurazione a scopo irriguo.
A tale scopo, ANBI Calabria ha già dato disponibilità di piena collaborazione alla Regione, mettendo a disposizione del costituendo gruppo di lavoro la cartografia tematica inerente le reti scolanti e di irrigazione, le analisi dei fabbisogni irrigui e gli studi di settore sull’utilizzo plurimo delle acque.
LOMBARDIA – SI ARRICHISCE IL PARCO MACCHINE
Nell’area adiacente al Museo della Bonifica di Chignolo Po, il Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi (con sede a Milano) ha presentato la nuova macchina decespugliatrice in forza all’ufficio periferico consortile del Basso Pavese. Il mezzo da lavoro, finalizzato alla pulitura degli argini, è provvisto di 4 ruote sterzanti, che permettono di operare su spazi molto limitati, dimezzando le manovre rispetto ad un tradizionale trattore con braccio. L’evento ha rappresentato anche un’occasione di confronto sulle nuove tecnologie destinate alla manutenzione delle sponde dei canali.
VENETO – UNA FINESTRA SUL CONSORZIO
Il Consorzio di bonifica Bacchiglione (con sede a Padova) ha dato vita ad una newsletter settimanale di aggiornamento sui lavori in corso e sul loro avanzamento. Questa settimana, ad esempio, l’ente consortile sta intervenendo sui Colli Euganei, alle foci del fiume Brenta e nei comuni di Padova, Albignasego, Due Carrare, Maserà, Campolongo Maggiore, Piove di Sacco, Campagna Lupia, Camponogara, Vigonovo, Codevigo.
TOSCANA – PREMIATI DUE CONTRATTI DI FIUME
Sono due i Consorzi di bonifica toscani, che hanno supportato altrettanti progetti ritenuti tra i più meritevoli nell’ambito del Premio Nazionale Contratti di Fiume 2015. Il riconoscimento, è stato assegnato durante il X Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume, tenutosi a Milano, presenti anche il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano ed il Presidente diANBI Toscana, Marco Bottino.
Il Consorzio di bonifica Medio Valdarno (con sede a Firenze) è stato interessato per il Contratto del torrente Pesa (progetto “Verso il contratto di fiume del torrente Pesa: dalla consapevolezza all’azione”), mentre una menzione è andata anche al Contratto per il torrente Egola, nella zona di San Miniato, sostenuto dal Consorzio di bonifica Basso Valdarno (con sede a Pisa ).
EMILIA ROMAGNA – UN’ESPERIENZA CHE PROSEGUE
Il Consorzio di bonifica Burana (con sede a Modena) ha inviato alle scuole del comprensorio l’invito a scaricare, dal sitowww.consorzioburana.it, le proposte didattiche per l’anno scolastico appena iniziato ed i bandi per la partecipazione alla nuova edizione del concorso Acqua e Territorio, indetto da ANBI Emilia Romagna quest’anno sul tema “Vivi-amo l’acqua: le variazioni climatiche e le ripercussioni sul territorio”. Gli studenti delle scuole primarie e secondarie sono invitati a produrre progetti video multimediali, che descrivano gli effetti, che i repentini e spesso disastrosi cambiamenti climatici hanno sulle comunità e sull’ambiente. L’ente consortile già da anni lavora nelle scuole per spiegare l’importanza del lavoro della Bonifica ed i risultati sono evidenti: Modena, infatti, nell’edizione scorsa ha portato a casa 2 premi su 9. Gli elaborati degli studenti del comprensorio Burana, dovranno essere inviati all’ente consorziale entro il 18 marzo 2016.
MOLISE – NUOVO PRESIDENTE CONSORTILE
Cambio al vertice del Consorzio di bonifica Larinese, con sede a Termoli, in provincia di Campobasso; nuovo Presidente è l’imprenditore agricolo, Nicolino Occhionero, eletto all’unanimità.
GARGANO A MONTECASSINO
Il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano, interverrà nella mattinata di sabato 24 Ottobre p.v. alla celebrazione del 65° anniversario del Consorzio di bonifica Valle del Liri, che ha sede a Cassino, in provincia di Frosinone. Il convegno e l’inaugurazione della mostra “Una Risorsa per il Territorio. IERI per la Ricostruzione. OGGI per lo Sviluppo e la Sicurezza Idrogeologica” avranno luogo nell’Abbazia di Montecassino.
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