La telefonata di Nichi Vendola a Girolamo Archinà è disgustosa. Non emerge nulla di illecito, ma la questione è di natura morale: che bisogno aveva di farla? E’ stato lui a cercare Archinà, “eminenza grigia” dell’Ilva. E perché? Per condividere il divertimento “per quello scatto felino” con cui ha strappato il microfono all’intervistatore. Ed è proprio nella ricerca di complicità con il suo interlocutore (che non è uno qualsiasi) che io vedo lo “scandalo”. Vendola aveva acceso in molti la speranza di un autentico cambiamento di rotta in termini di stile e di costume della politica prima ancora che di strategia. Ma se anche i poeti si piegano a fare i giullari dei potenti…
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Sergio Gessi
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