Vendemmia: 2015 annata ideale per qualità e quantità del vino
Tempo di lettura: 2 minuti
da: ufficio stampa Coldiretti Emilia-Romagna
Con l’arrivo di settembre comincia ad entrare nel vivo la vendemmia 2015 che si presenta come una delle migliori degli ultimi anni in termini di qualità e buoni risultati anche in quantità. Lo comunica Coldiretti Emilia Romagna sottolineando che il favorevole andamento della stagione ha creato le condizioni ideali per la qualità delle uve e del vino ed ha portato ad un aumento medio delle produzioni del 5 per cento rispetto al 2014, quando furono raccolti 8,3 milioni di chilogrammi di uva per una produzione di 6,3 milioni di ettolitri di vino. La primavera piovosa e l’estate torrida – informa Coldiretti – hanno anticipato la vendemmia di quasi una settimana: già a metà agosto nei vigneti di pianura si è cominciato a staccare i grappoli per i vini bianchi (pinot, chardonnay, moscato) e si proseguirà per tutto settembre con gli altri vini bianchi per arrivare ad ottobre con i grandi rossi, dal sangiovese al gutturnio.
Il 45,9 per cento dei vini dell’Emilia Romagna – ricorda Coldiretti regionale – è destinata alla produzione di vini Doc (15,9%) e Igt (30%), mentre la restante percentuale è destinata a vini da tavola. I vini Doc sono 18, quelli igt 9, mentre due vini vini (Albana di Romagna e Pignoletto classico dei Colli bolognesi) hanno ottenuto la denominazione di origine controllata e garantita (Docg).
In Emilia Romagna – sottolinea Coldiretti – ci sono 50 mila ettari di vigneto, coltivati da 22 mila aziende, più di un terzo delle quali (35%) vende direttamente al consumatore. Quello della vendita diretta del vino – commenta Coldiretti Emilia Romagna – è una tendenza in continuo aumento negli ultimi anni anche come risposta alle richieste dei consumatori di conoscere personalmente il produttore e scoprire le caratteristiche del prodotto che intendono acquistare, andando contemporaneamente alla scoperta del territorio di origine.

Sostieni periscopio!
COLDIRETTI
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani