Un’ultima riflessione: gli impianti idrovori del Comune di Ferrara
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da: MoVimento 5 Stelle Ferrara
Tra le tante cose su cui i ferraresi domenica, dentro le urne, dovrebbero fare l’ultima riflessione prima di quel tratto di matita che resta ancora il gesto più libero e rivoluzionario di cui disponiamo, ce n’è una che siamo certi è ignorata dai più per la scarsa conoscenza del proprio territorio, dei meccanismi e degli enti che lo governano. Stiamo parlando del contenzioso tra Comune di Ferrara e Consorzio di Bonifica Pianura sul pagamento, sostenuto dai cittadini a propria insaputa, dell’IMU (prima ICI) sugli impianti idrovori del Comune di Ferrara, quei manufatti che, con un sistema potentissimo di pompaggio, l’aiuto della tecnologia, il lavoro e la professionalità di centinaia di operatori di vari livelli, ogni giorno garantiscono la sicurezza idraulica di tutto il territorio e anche della città, difendendola dal rischio idrogeologico, minaccia reale e sempre incombente per un territorio che sta per metà sotto il livello del mare, in un bacino idrografico delicatissimo (bacino Burana-Volano) attraversato da più di 4000 km di canali.
La querelle interessa solo 5 Comuni della provincia (Ferrara, Ostellato, Codigoro, Portomaggiore e Migliarino) è iniziata dal 2006 e ora è in Cassazione, ma nel frattempo Tagliani (peraltro consigliere del Consorzio di Bonifica) ha sempre preteso il pagamento della tassa. Pretesa che non trova giustificazione alcuna (se non in una classificazione catastale vecchia e mai aggiornata, un retaggio da medioevo…) trattandosi di manufatti dello Stato di cui il Consorzio è usuario e non usufruttuario poichè non ne trae alcun reddito, in quanto ente senza scopo di lucro preposto specificatamente alla sicurezza e manutenzione idraulica del territorio. Per il Consorzio di Bonifica, che più volte si è espresso su questa anomalia la cui documentazione è consultabile sul sito, la spesa del contenzioso giudiziario con i 5 Comuni si avvicina ormai ai 400 mila euro, totalmente a carico del cittadino proprietario di immobili, quindi di una fetta larghissima della popolazione che paga i contributi della Bonifica al Consorzio, ente privato di diritto pubblico.
Quanto abbia speso invece per questo contenzioso il Comune, sempre con soldi nostri, non ci è dato sapere perché nessuno ne ha mai parlato e le cosiddette opposizioni si ha il sospetto che nemmeno conoscano questa partita. Lo troveremo nelle pieghe dei bilanci, quando apriremo le carte.
Ma ciò che ora è importante sapere e capire è che da anni i ferraresi pagano:
– al Comune l’ICI-IMU su manufatti che hanno un ruolo VITALE per la sicurezza di tutti
– al Comune il costo di una lunga causa di cui ignorano l’esistenza (torna alla mente il precedente del caso Lageder…)
– al Consorzio di Bonifica una quota, all’interno del contributo annuale, per sostenere un contenzioso paradossale tra Enti, tutto a carico del cittadino.
Un fatto gravissimo che passa sotto silenzio da anni, nonostante i vertici istituzionali della Bonifica si siano espressi in pù sedi. Il cittadino che fa causa a sé stesso si configura come l’ennesima situazione schizofrenica e onerosa per la quale facciamo i complimenti al sindaco Tagliani e alla sua Giunta. Uscente, per fortuna.
Questo è un piccolo acconto della trasparenza che intendiamo portare in Comune.
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