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Un’eroina

Articolo pubblicato il 23 Dicembre 2015, Scritto da Radio Strike

Tempo di lettura: 2 minuti


Oggi ripristiniamo il premio performer-del-giorno perchè siamo di nuovo di fronte a un fuoriclasse.
Una fuoriclasse, per la precisione.
Anzi, un’eroina.

Brano: “Brown Sugar” dei The Rolling Stones Album: “Sticky Fingers” del 1971
Brano: “Brown Sugar” dei The Rolling Stones
Album: “Sticky Fingers” del 1971

Megan Meyer, 22enne della Contea di Sheboygan (Wisconsin) è stata arrestata per una cosa che mai e poi mai avrei immaginato.
La nostra eroina infatti ha pensato bene di spacciare delle crocchette per cani spacciandole per – ehm – eroina.
Dopo averle camuffate per bene, ovviamente.
Non so quali metodi abbia usato per farle assomigliare a quella roba ma sono davvero curioso.
Una mossa furba.
Tuttavia la nostra furbacchiona non si è accorta che il suo “cliente” era il proverbiale sbirro sotto copertura.
Risultato: 10.000 $ da cacciare fuori subito + rischio di condanna a 6 anni di gabbia.
Quindi, in attesa di saperne di più, via con Il Classico per eccellenza sull’argomento.

Ogni giorno un brano intonato alla cronaca selezionato e commentato dalla redazione di Radio Strike.

Selezione e commento di Andrea Pavanello, ex DoAs TheBirds, musicista, dj, pasticcione, capo della Seitan! Records e autore di “Carta Bianca” in onda su Radio Strike a orari reperibili in giorni reperibili SOLO consultando il calendario patafisico. xoxo <3

Radio Strike è un progetto per una radio web libera, aperta ed autogestita che dia voce a chi ne ha meno. La web radio, nel nostro mondo sempre più mediatizzato, diventa uno strumento di grande potenza espressiva, raggiungendo immediatamente chiunque abbia una connessione internet.
Un ulteriore punto di forza, forse meno evidente ma non meno importante, è la capacità di far convergere e partecipare ad un progetto le eterogenee singolarità che compongono il tessuto cittadino di Ferrara: lavoratori e precari, studenti universitari e medi, migranti, potranno trovare nella radio uno spazio vivo dove portare le proprie istanze e farsi contaminare da quelle degli altri. Non un contenitore da riempire, ma uno spazio sociale che prende vita a partire dalle energie che si autorganizzano attorno ad esso.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani