Un’asta ‘a orologeria’: il mistery psicologico di Tornatore
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“E come è vivere assieme ad una donna?” “E’ come partecipare ad un’asta. Non sai mai se la tua offerta sarà la più alta”. Virgil in “La migliore offerta”, Giuseppe Tornatore.
Atmosfera intrigante e un po’ retro e un ricco e noto banditore d’asta esperto di antiquariato e di arte, che organizza i suoi intrighi con un amico di lunga data che partecipa, per lui, alle aste, non troppo lecitamente. E poi un caveau segreto blindato dove raccoglie una collezione inestimabile di opere d’arte, ritratti, soprattutto, di donne.
Quelle che lui, il protagonista, Virgil Oldman (un freddo, controllato e severo, ma bravissimo, Geoffrey Rush) chiama le sue donne, donne non reali, perché Virgil, misantropo, preferisce così, quelle donne dipinte e inoffensive che l’amico (Donald Sutherland) gli procura. Virgil è colto, elegante ed eccentrico, rifiuta qualsiasi contatto umano, indossa sempre un paio di guanti e non incrocia mai lo sguardo delle rappresentanti il gentil sesso. E poi tanti enigmi.
Questi gli ingredienti principali di “La migliore offerta”, un film che ha stile, perfezione, tanta bellezza, ma anche tanta fragilità e incomprensione. Perché l’ombroso Virgil è fragile psicologicamente, in fondo: quando si confronta con la passione per una donna reale (mai provata prima), perde l’orientamento e la testa.
Tutto inizia e cambia quando, un pomeriggio, gli telefona un personaggio misterioso, la giovane ereditiera Claire, che gli rivela che i genitori le hanno lasciato una villa enorme, bellissima ma diroccata e hanno stabilito l’obbligo che a fare la perizia all’intera illustre dimora sia proprio lui. Lusingato, Virgil accetta ma l’ereditiera, sfuggente e misteriosa, si rivela un personaggio impossibile, diserta gli appuntamenti adducendo mille scuse e alla fine gli rivela di essere affetta da agorafobia, per cui vive nella villa da reclusa e non vuol essere vista da nessuno, pur essendo (si dice e si comprende) bellissima.
La routine è turbata e sconvolta. Il confronto con la vita e la realtà saranno distruttive per Virgil, personaggio nevrotico e ossessivo. Il finale sarà inaspettato. Intrigante tutta la storia, il mistero e i luoghi in cui il film è girato: si passa dall’accogliente e familiare Alto Adige, alla romantica Vienna fino alla magica Praga. Il mistero è alimentato dalla scoperta, durante i numerosi sopralluoghi alla villa, di alcuni ingranaggi, che si sospettano risalire all’epoca di Jacques de Vaucanson, cui la storia attribuisce la costruzione del primo automa mai realizzato.
Bella e accurata la sfilata di quadri e di opere d’arte, un’autentica meraviglia per collezionisti e conoscitori ma anche per semplici amatori. Conquistano anche le musiche, che sono di Ennio Morricone.
Un vero e intrigante giallo che tiene con il fiato sospeso, sulle spine, fino all’ultimo. Un catalogo di vite con tanto di villa dalle atmosfere hitchcockiane.
La migliore offerta, di Giuseppe Tornatore, con Geoffrey Rush, Jim Sturgess, Sylvia Hoeks, Donald Sutherland, Philip Jackson, Italiua, 2012, 124 mn.
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Simonetta Sandri
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