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Ho ripescato dall’archivio di Internazionale (https://www.internazionale.it/opinione/oliver-burkeman/2017/09/19/ansia-consuma) un interessante articolo di questo scrittore e giornalista. Il pezzo parla dell’ansia, uno stato d’animo sul quale, in questi giorni, sentivo il bisogno di leggere qualcosa di terapeutico. La prospettiva eccentrica dell’articolo risiede nella considerazione di come l’ansia non si combatta “vivendo nel presente” secondo un precetto di ispirazione buddista, ma anzi dandole tempo, anche solo qualche giorno, per capire che ciò che ci preoccupava qualche giorno fa, oggi potrebbe addirittura farci sorridere; come ogni presagio di catastrofe allenti la sua presa emotiva, non appena ci si rende conto che la catastrofe non è arrivata, e la nostra ansia per il disastro mai avvenuto era, proprio lei, il vero e unico disastro. E che siamo “una parte microscopica del cosmo”, come potremmo verificare con Google street view e Google earth, partendo dall’immagine di casa nostra e allargando il campo fino a mostrare l’intero pianeta.

Quasi tutte le cose che ci preoccupano si dimostrano sopportabili, se non addirittura positive, o semplicemente non si verificano mai. La prossima volta che avrete paura che qualcosa vi rovini la vita, provate a pensare che se in passato aveste avuto ragione, oggi la vostra vita sarebbe già rovinata.”

Oliver Burkeman

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Nicola Cavallini

E’ avvocato, ma ha fatto il bancario per avere uno stipendio. Fa il sindacalista per colpa di Lama, Trentin e Berlinguer. Scrive romanzi sui rapporti umani per vedere se dal letame nascono i fiori.


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it