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23 Settembre 2019

Una panchina per suonare

Tempo di lettura: 2 minuti


The Numbers (Radiohead, 2016)

Sono in due. Arrivano coi loro strumenti. Hanno facce strane.
Uno ha i capelli lunghi raccolti alla maniera dei samurai. Magrolino, barba incolta e rossiccia. Porta gli occhiali da sole, una maglietta nera, jeans e scarpe da tennis.
L’altro ha il viso squadrato semicoperto da un ciuffo di capelli neri e lisci. Espressione misteriosa da genio taciturno. Anche lui maglietta e jeans, ma con le ciabatte ai piedi.
Hanno l’aria di non essersi lavati da almeno due giorni… Nel complesso poco raccomandabili.
Una bella coppia davvero!
Si siedono, sistemano le loro cose, accendono l’amplificatore, prendono le chitarre e attaccano a suonare.

Ma è da questo momento che accade qualcosa: inizia un viaggio inaspettato.
La mente sopita dalla vita si risveglia, s’espande oltre il confine della pelle.

Sto in ascolto.
S’annulla il peso delle cose e il mondo si ferma d’incanto.
Un potere che sorprende nel riff di Thom e Jonny. Una strana, conturbante magia fuoriesce dalle loro casse armoniche. Implacabilmente mi rende schiavo, mi blocca nel piacere del loro suono perfetto.
Le note, numeri esatti. Esattamente disposti, tra battiture, arpeggi e melodie vocali. La loro somma: un’armonia ipnotica.
Basta ascoltare e arrendersi… almeno per i prossimi, restanti, infiniti cinque minuti.
Una storia latente. Una trama fuoriuscita d’abbandono e struggente bellezza, che rende sublime l’imperfetto ed eterno l’effimero, fa volare senz’ali e viaggiare oltre l’orizzonte senza muoversi.
Sensazioni, emozioni, fantasie celate da qualche parte nell’anima. Farmi guidare dalla musica per ritrovarle e ubriacarmici. Soltanto la musica dei Radiohead è in grado di condurmi a destinazione.
Così mi ritrovo un’altra volta passeggero dei miei sogni.
Almeno fino al risveglio… dopo l’ultima nota.
Grazie Thom, grazie Jonny, per questo ennesimo viaggio!

I NUMERI

Ci stringe come uno spirito
Accarezza come una brezza
Illumina la sua comprensione
Guarda, la luna sorride

Aperta su tutti i canali
Pronti alla ricezione
Perché noi non siamo in balia
Delle vostre chimere e dei vostri incantesimi
Le vostre chimere e incantesimi

Noi apparteniamo alla Terra
A Lei siamo destinati a tornare
Il futuro è dentro di noi
Non è da nessuna altra parte
Non è da nessuna altra parte
Non è da nessuna altra parte

Un giorno alla volta
Un giorno alla volta

Facciamo appello alle persone
Le persone hanno questo potere
I numeri non fanno le decisioni
Il sistema è una menzogna
Un fiume che si sta prosciugando
Le ali delle farfalle

E ci potete buttare via come una zuppa
Come se fossimo dei bei fiori appassiti
Ci riprenderemo quel che è nostro
Ci riprenderemo quel che è nostro

Un giorno alla volta

Radiohead, 2016

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Carlo Tassi

Ferrarese classe 1964, disegna e scrive per dare un senso alla sua vita. Adora i fumetti, la musica prog e gli animali non necessariamente in quest’ordine. S’iscrive ad Architettura però non si laurea, si laurea invece in Lettere e diventa umanista suo malgrado. Non ama la politica perché detesta le bugie. Autore e vignettista freelance su Ferraraitalia, oggi collabora e si diverte come redattore nel quotidiano online Periscopio. Ha scritto il suo primo libro tardi, ma ha intenzione di scriverne altri. https://www.carlotassiautore.altervista.org/


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it